Solstizio d'estate

Stamattina mi sono svegliata presto. Ho aperto per bene gli scuretti e ho osservato il cielo. Che fosse arrivata l'estate me ne sono accorta subito. La luce mattutina é diversa. Non c'è più la confusione di mamme che accompagna i bimbi a scuola e che si attarda a sparlare di questo o di quello. Meno auto parcheggiate in piazza. Più venditori di meloni e pomodori. Questi ultimi pronti per regalare alle massaie di una volta, la piacevole ebbrezza dell'estratto di pomodoro. Da produrre e rigorosamente "girare" decorosamente abbigliate in prendisoli fiorati e ciabatte sformate. Preferibilmente quando il sole è allo Zenit e ti frigge i capelli, la cute, il cranio e pure il cervello.
Sono scesa in cucina e ho preparato il mio caffè lungo (eh no! Non è una brodaglia. E' aromatico e pure buono). Ho messo i cornetti  ai cinque cereali a scongelare in forno e ho acceso la TV. Anche lì é arrivata l'estate. Ma quel che é peggio: i consigli per l'estate.
Come vivere bene durante le vacanze? Seeee e quali vacanze? Le due settimane di Agosto? Quelle che se togli :"Approfittiamo per dare una ripulita in casa?" e poi togli "E' il nostro turno per badare a mamma!". Togli ancora "Caspita che vento. Ho sabbia ovunque e sugli scogli rischiamo di lasciarci un piede". Poi "Ma dobbiamo proprio uscirci a cena?"; "Fa troppo caldo per uscire. Ma restare a casa mi fa mancare l'aria". 
Perché non tutti hanno un mese e più di vacanze a disposizione. Non tutti affittano case o camere ammobiliate vista mare, montagna e collina per chi non sa decidere. Non tutti si alzano a mezzogiorno e tirano tardi fra balli in spiaggia, stile pubblicità cornetto algida o pubblicità vacanze a Tenerife. 
I consigli dei vacanzieri lunga durata NON SERVONO a nessuno. O quasi. 
E, poi, come se non bastasse, dopo questo sciorinare di consigli della nonna, abbiamo pure la versione "L'esodo dalle vacanze". 
Esiste qualche rubrica, articolo, libro o video tutorial che insegni a chi di vacanze non ne ha o ne ha pochine a sopravvivere a questa estate con il contagocce?
Che poi, se arrivi a farti un viaggio di nemmeno cinque giorni, arriva il lungo-vacanziere di turno, ti guarda e osa dire "Come sei fortunato!".
Vorresti dirgli: "Ma chi io? Progetto la cosa dal primo giorno di lavoro dopo il rientro dalle mini-ferie dell'anno passato. Ho messo via gli spiccioli come uno spilorcio. Ho approfittato del rimborso spese mediche che quest'anno ACCIDENTI quante sono state. Ho ignorato i forti richiami dello shopping compulsivo e degli sconti di fine anno. Mentre tu progettavi come arredare la casa nuova mezza al mare e metà in campagna, ma vicina alla strada perché non sia troppo esposta, ma nemmeno troppo isolata, IO ho organizzato una vacanza con zaino in spalla e pranzo al sacco. Sicuro vorresti essere al mio posto?"
Che quasi fai gli scongiuri. Non é che la fortuna mi ami tanto. 
A disposizione ci sono solamente cinque o sei giorni nei quali mettere dentro tutte le aspettative maturate durante un anno passato a fare il mulo. E non c'è neppure il tempo di farsi seghe mentali sul tempo libero che rimane e su come non sprecare un minuto. Non sia mai!
Chissà come sarà avere tutto questo tempo a disposizione e l'autonomia di sciuparlo se mi va. Godere della libertà di non rendere conto a nessuno: scadenze, impegni, obblighi familiari. Apprezzare il dolce far niente durante un caldo pomeriggio, seduto in veranda a leggere un libro. Sentire la brezza che anticipa la sera. Vestire abiti comodi e ciondolare scalzi. Attendere gli amici, preoccuparsi soltanto di come ammazzare il tempo.
Però, spesso vedo gente che il tempo lo ammazza nel vero senso della parola. Non capisco cosa voglia, quali attese abbia. Perché se é vero che i mie giorni sono contati come quelli di un condannato a morte, i loro, seppure infiniti sembrano scanditi da una noia che non genera nulla. Sterile, fredda, lugubre. Che li guardi negli occhi e leggi una noia di vivere che ti spaventa.
No, forse non serve a quelli come me, un manuale su come vivere i pochi giorni liberi che ci aspettano. Abbiamo capito così bene il senso della vacanza che la sappiamo vivere. Durasse tre settimane, due, una o solo un giorno.
 


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