Data di scadenza



...Ma sedendo e mirando, interminato

Spazio di là da quella, e sovrumani

Silenzi, e profondissima quiete

Io nel pensier mi fingo, ove per poco

Il cor non si spaura. (G. Leopardi - L'infinito)

Stamani ho capito il senso di smarrimento che avrà provato Leopardi quando ha composto L'Infinito.

Il mio senso di smarrimento, però, non é stato causato da un orizzonte sterminato, dalla consapevolezza della piccolezza umana di fronte alla sterminata natura...o forse si?

Stamani ho avuto di fronte qualcuno che in testa era tutto uno smisurato orizzonte.

Vuoto come un guscio d'uovo. Dall'intelletto evanescente come un ectoplasma...eppure ...

Eppure tutto gli piove dal cielo. Sarà la grazia divina? Sarà la dea bendata? Gli idioti saranno cari agli Dei?

Il punto essenziale in fondo é uno soltanto: Essere scontati e banali, paga?

Oggi, durante la pausa pranzo ci ho riflettuto su. Non ho composto un'opera leopardiana, ma sono riuscita a togliere il velo al dubbio. La risposta é SI.

Apprezzo la banalità quando manifestata palesemente, ma la detesto se viene infarcita di fronzoli allo scopo di mascherare il vuoto del pensiero.

Ho fatto la conta di tutta la gente che appartiene al secondo caso. E' proprio tanta e purtroppo si vende bene. Io non riesco nemmeno a regalare.

Spesso, quando sento colossali idiozie sono lì, lì per replicare, ma poi mi mordo la lingua. Alla fine io risulto quella limitata, il limitato risulta un essere colto e brillante.

Quando io e mia sorella tornavamo da scuola, lei era tutto un fiume di racconti. Cosa aveva imparato, su cosa era stata interrogata, che voti aveva preso, chi le aveva tirato i capelli, chi le aveva fatto cosa....Io aspettavo il mio turno, finivamo il pranzo, ma il mio turno non arrivava mai.

Le mie esperienze erano esperienze di seconda mano. Le aveva già vissute lei e quindi non importavano a nessuno. Soprattutto a mio padre che, cosa che fa tutt'ora e mi manda in bestia, mi interrompeva appena iniziavo a parlare per chiederle altre cose, altre informazioni, altri dati.

Così ho imparato a stare zitta e ad osservare. Sono diventata così brava che riesco ad indovinare tutto di qualcuno solo dal modo in cui guarda o muove la bocca e le mani. Annoto gli errori che vengono commessi, analizzo, studio, archivio. Tesso la tela e mi diverto ad attendere che cadano in trappola. Prima o poi tutti commettono il passo falso ed io posso affondare i dentini sulla preda.

Qualche preda, però, sfugge non perhé sia troppo scaltra, ma perché ben protetta. Non sono un orrido ragnetto, non voglio necessariamente demolire, però vorrei che tutto venisse distribuito equamente e soprattutto meritatamente.

Mi chiedo perché mai i miei sogni debbano passare in secondo piano rispetto ai sogni degli altri?

Quell'essere vuoto che stamattina parlava, parlava e si parlava addosso da chi avrà acquisito tutti i privilegi che possiede?

"I have a dream"....sì, il sogno americano...che qui, nella mia città vale ben poco se non nulla.

Qui nessuno si costruisce da se. Caso mai ne avesse possibilità tutti i terreni sono occupati dai parassiti abusivi.

L'astante con il buco nero in testa, stamattina avrà un'intera giornata per non fare nulla, passerà tutto il tempo a chiacchierare e a pavoneggiarsi. Tanto ha già chi lavora per lui.

Quelli come me, lavoreranno tutto il giorno e la sera saranno talmente stanchi da non voler nemmeno dire si o no. E avremo lavorato per gli altri.

La testa vuota di stamattina mi raccontava di quanto sia a stretto contatto con quel famoso politico locale che abbiamo spedito intelligentemente in parlamento, della cena che faranno sabato sera, delle prospettive future che gli si apriranno grazie alla stessa.

Io stamattina ho intrapreso la mia solita strada. Non é vero che chi ha la coscienza pulita vive meglio. Non é vero che i soldi sono solo grattacapi. Non é vero che alla fine la giustizia paga. Semmai é più probabile pagare la giustizia.

Chissà cosa si prova ad avere la testa sgombra da pensieri e sogni irrealizzati. Chissà se avere una strada già spianata sia così insulso come tanti privilegiati dicono!

Oggi, in pausa pranzo, mi sono guardata allo specchio. Visti dal di fuori tutti sembriamo uguali.

Nessuno ti scuote la testa per verificare se é piena o vuota. Dal di fuori vince chi é più bello, chi ammicca o sorride meglio.

Quando qualcuno osa oltrepassare la parte estetica per cercare il bello dentro a chi bello fuori non é ,ha già preso la fregatura, perché é passato troppo tempo e ciò era buono oramai si é scondizionato.

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