La triste favola della mia realtà


Le fate madrine o le fate turchine delle bimbe della terra sono le nonne. Loro ti viziano, coccolano, difendono e ti ripetono allo sfinimento che sei la bambina più bella e intelligente del mondo.
Esiste una bambina, sarebbe il caso di dire ex-bambina, che non sa nemmeno cosa significhi avere una nonna. Quella ex bambina sono IO.
La nonna materna é morta quattro mesi prima che nascessi e in eredità mi ha lasciato un nome orribile.
La nonna paterna...qui stenderei un velo pietoso. Non é che fosse simile alle streghe delle favole, direi quasi simile!
Ora posso affermare che, se i bambini della terra trovano nella nonna la fata madrina, io ho trovato nella nonna la strega cattiva. Alla fine anche io ho avuto il "mio"pezzo di favola.
Certamente non sono buona come Cenerentola e se la matrigna mi tirasse brutti scherzi saprei vendicarmi invece di cantare ariette circondata da cip cip di uccellini.
Non ho gli occhioni da cerbiatta di Aurora, la bella addormentata nel bosco o la boccuccia rossa di Biancaneve... ALT. Biancaneve. Io sono bianca come la neve, ma se per lei essere bianca era segno di pregio a me non fanno altro che ripetere che sembro una provoletta di primo sale.
Anche adesso, quando guardo i DVD della disney invidio quelle pupazze animate! Vorrei avere i loro movimenti armoniosi, i capelli fluenti che si muovono lentamente come se ci fosse sempre una brezza leggera. Invece sono orribile. Sfido qualunque gnomo del bosco ad ospitarmi se mi trovasse addormentata nel suo letto. Gli metterei paura.
Se dovessi salvare il mio babbo come Belle ne "La Bella e La Bestia" accetterei di stare con la Bestia, ma a patto che continuasse a tenere mio padre imprigionato nelle segrete del castello così la smette di stare spalmato in poltrona a guardare la TV.
Da bambina in TV davano un cartone giapponese. La protagonista possedeva dei poteri in seguito ad un salto in una pozzanghera che pozzanghera non era.
Quanti salti ho fatto nelle pozzanghere quando uscivo da scuola e pioveva, ma niente. Semmai avrò portato a casa qualche rana nelle scarpe. Vi giuro che non ho provato a baciarla. Quello che non ho mai invidiato alle protagoniste dei cartoni Disney sono i principi brocchi.
Ancora mi emoziono come un'idiota quando arrivo natale. Passerei il tempo ad addobbare la casa a festa, canticchiare le carole, cucinare torte, ma ogni anno é sempre un vero disastro.
Il problema é che io ci provo a rendere magica questa mia triste realtà, ma non posso lottare contro un orda di parenti che causano più sciagure di mille streghe cattive messe assieme.
Per farci stare buone e guardare la TV in santa pace, mio padre, quando io e mia sorella eravamo piccoline, usava giocare la carta di Disneyland. Siccome eravamo piene di Topolino, che papà comprava più per le sue sedute in bagno che per noi, e lì pubblicizzavano Disneyland ci eravamo convinte che per le ferie di Agosto ci saremmo andate. Ogni anno rimanevo puntualmente delusa. A dire il vero usava rimbambirci con storie assurde. Mi aveva promesso pure un cavallo nero con la stella bianca in fronte come Furia, un Koala che avrebbe dovuto portarmi suo fratello emigrato in Australia, una civetta o un gufo e una scimmietta...e pensare che non mi ha lasciato tenere a casa nemmeno un gattino!

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