Essere donna oggi...


Oggi sembra che tutti tengano a ricordarmi che io sono una donna.
Ammetto di attraversare un periodo di confusione, ma sulla mia identità e natura sessuale non ho il minimo dubbio.
Stamattina, stavo uscendo dal parcheggio del bar. Lo spazio per la manovra era poco, ma sono riuscita lo stesso ad uscire senza disturbare quella personcina così educata che aveva parcheggiato la sua Mercedes Classe E quasi dietro la mia, ostruendomi il passaggio quando il cortile del bar era quasi vuoto. Ma tant'é.
Appena riesco ad uscire sento che qualcuno mi batte il palmo della mano sul finestrino. Ho pensato "Oh mamma mia, vuoi vedere che gli ho rigato la macchina? Eppure non ho sentito rumori". Invece il signore e padrone della Mercedes mi dice: "Complimenti. Lei non sembra appartenere alla categoria delle donne al volante".
Ora, se c'é una cosa che mi disturba é il solito detto Donne al volante pericolo costante. In parte perché é vero che non appartengo alla categoria delle donne imbranate. In parte perché il detto é vero e mi costa ammetterlo.
Certamente la mia intenzione non era quella di sorridergli e andare via, avrei voluto mangiarmelo vivo, ma siccome ho fatto la lista dei buoni propositi e mi pare che stia procedendo bene, ho fatto finta di nulla.
E uno.
Arrivo al lavoro, mi passano un cliente con un problema di lavoro per niente semplice da risolvere. Nel frattempo si chiacchera. Dove si trova Modica? Ma é vero che a Dicembre possiamo fare il bagno se scendiamo? E la casa di Montalbano?...Parlando si arriva al personale.
Lei é sposata? Lavora da tanto in questa azienda? Non torna a casa per il pranzo? Mamma mia! Per una donna é un massacro, come farà quando si sposerà e dovrà badare al marito e ai figli?
Pausa pranzo. Vado a comprare una mela (il mio pranzo, sigh!!!). Sono in fila al supermercato. In mano ho solo una mela, ma una signora mi chiede se può passare prima che deve andare a prendere il figliolo a scuola ed é in ritardo. Ha il carrello quasi pieno.
Penso: "Cavolo, sei una casalinga, ne hai di tempo per far la spesa". Non lo dico. I miei propositi sono ancora nella mia testa. Le rispondo che ho il tempo contato pure io che sono in pausa pranzo.
Apriti cielo. Mi dice, con toni per nulla cortesi, che le giovani donne di oggi non capiscono l'importanza della famiglia e dei compiti che dovrebbero spettarci. Per giunta un signore anziano dietro di lei aggiunge: "L'ho sempre detto che le donne devono stare a casa a badare alla famiglia. Senza di loro i figli prendono brutte strade..." E continua con una litania che non finisce più.
La cassiera, intanto, mi fa pagare la mela e ride. Io meno. Ma se nemmeno da bambina giocavo con le bambole. Io facevo gli esperimenti chimici con i detersivi della mamma, le gare automobilistiche usando una sedia o quelle con le moto usando la scopa...mai, dico MAI, giocato con una bambola a meno che non facessi il medico chirurgo e allora le operavo di appendicite.
So sostituire le gomme dell'auto, cambiare le lucine abbaglianti e anabbaglianti, sostituire una batteria, ridipingere i muri , usare un martello e un trapano. Sono un ometto. E ne vado fiera.
Perché dovrei cambiare? L'uomo di casa, a casa, sono io e non mio papà.
Certo, a vedermi nessuno ci crederebbe: tutta delicata, pallida, con i boccoli e magrolina, con la mia espressione da snob o da eterna arrabbiata. Ma é storia vecchia, non si giudica dalle apparenze.
E mi viene in testa quella odiosa canzone degli Elio e le Storie Tese: Essere donna oggi.
Essere donna oggi, aspirare al ruolo che la storia ti deve: quello di simpatica, paciosa, imprevedibile nocchiero di un prelievo proiettato verso il mare del duemila al grido di ...Omissis
E alla fine mi arrabbio, più ci penso e più mi arrabbio.
Mi sa che appena torno a casa, accendo il portatile e premo il tasto Canc sul file Word che contiene i miei buoni propositi.
Sempre che non debba cucinare la cena per il marito che torna dal lavoro nei campi e non debba allattare e sfamare almento venti marmocchi che mi stanno attaccati alla gonnella.

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