I mostri della nostra realtà


Già dai primi di Giugno, un mio collega ha affisso sulla bacheca aziendale l'invito a partecipare al V-Day.
Il foglio é ancora li, ingiallito e con gli angoli spiegazzati, ma nessuno si é fermato a leggerlo. Nemmeno la sottoscritta. Non é per snobberia o qualunquismo se non mi sono soffermata a leggere i dettagli. Semplicemente non credo al V-day, come non ho creduto granché ai girotondi.
Ogni tanto, qualcuno in vista decide che bisogna alzare la voce, farsi sentire da un mondo politico sordo ai bisogni dei cittadini, ma attento a quello dei propri interessi.
Ma é proprio necessario che sia la gente alla fin fine tranquilla e affermata a farsi portavoce di noi povera gente abbandondonata in questa marea di contraddizioni, di penurie ideologiche e di coerenza?
Perché aspettiamo che un cavaliere armato di spada, in sella ad un bianco destriero ci svegli tutti con un bacio?
Ma ce l'abbiamo noi un idea, un pensiero, una misera opinione indipendente da tutte le demagogie buone o cattive che svolazzano in giro di questi tempi?
Non é che siamo molto intraprendenti quando si tratta di salvaguardare i nostri diritti!
Non capisco molto di politica, tanto meno i giochi di potere. Solo da pochi mesi sto cercando di interessarmi alla politica locale, tanto per capire e non ripetere le solite frasi fatte che dicono tutti davanti al caffé della mattina.
Piano, piano mi sto costruendo un'idea tutta mia, giusta o sbagliata che sia , oggetto di biasimo o meno, ma resta una mia idea e le cose, adesso, mi appaiono meno sbiadite.
Mi piacerebbe essere più partecipativa, ma data la mia natura schiva e la mia totale ignoranza su movimenti, circoli, gruppi rimango in disparte a filosofeggiare. Semmai scrivo qualcosa in questo blog che non é diretto a nessuno e non interessa nessuno.
Il mio collega che ha affisso il manifesto del V-Day, che ha sottoscritto, firmato e partecipato ha da poco fatto un colloquio grazie ad un suo parente galoppino di un noto politico locale.
Ancora non sa nulla dell'esito, per ora si accontenta di non fare niente e delegare a chi, a differenza di lui, non gode di nessuna protezione.
Quanta gente come lui sostiene un'iniziativa, una ideologia e poi razzola male?
Quanti, come lui, parlano e straparlano per poi agire contro quello che hanno appena sostenuto?
Io non sostengo il V-day. Il marcio non si deve togliere solo dalla politica. Il marcio lo abbiamo dentro ognuno di noi.
Io per prima: se mi si offrisse un posto migliore, o il posto che ho sempre desiderato tramite raccomandazione, lo rifiuterei?
Ho sempre risposto di si. Sono arrivata dove sono grazie alle mie capacità, ma ora stanca e delusa sono ancora così convinta che continuerei a rifiutare?
Certo, potrei continuare ad essere affidabile, brava in quello che faccio in modo tale da fare passare in secondo piano la raccomandazione. Ma quanti scemi ci sono in giro come me, che pur potendo non far nulla e guadagnare, preferiscono dimostare che le qualità alla fine contano più delle raccomandazioni?
E se fondassi il club dei perdenti come in IT di Stephen King?
Chissà quali sarebbero le forme assunte dal mostro che incarna le paure delle vittime. Sicuramente non vampiri, orchi o streghe. Sicuramente nulla di horror, almeno nel senso convenzionale del termine. Potrebbe trattarsi di una paura ancora peggiore: quella di vivere la vita di un uomo comune, con problemi comuni e nessun beneficio.
Come si fonda un club???

Commenti

  1. Siamo sempre tutti bravi a parlare, ma sappiamo bene che sono solo i fatti quelli che "parlano" veramente. Neanche io ci capisco molto di politica, ma una cosa è certa: l'Italia è gestita da degli egoisti di prima categoria! PS: il film IT è trooooppo troppissimo bello! Me lo sarò guardato almeno cento volte!!! :-) Un bacio, MyP.

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