Essere o Apparire


Ho letto un articolo su L'Espresso. A breve uscirà un libro di Eco: Elogio della Bruttezza, mi pare si intitoli e fa seguito all'elogio sulla bellezza.

Eco é un grande e gioca benissimo con le parole. Vorrei potergli somigliare solo un pochino.
E' buffo che mi sia imbattuta su questo articolo proprio mentre ieri sera stavo riflettendo sull'importanza della bellezza.

Non avevo molto sonno ieri sera e non riuscivo a leggere nulla perché le pupille erano ancora dilatate a causa delle gocce dell'oculista, così mi sono messa a sfogliare Il Piccolo Principe. Così, a caso.

E' un'edizione per bambini e sia le figure che i caratteri sono enormi.

Ho aperto la pagina dove il principe parla alle rose e dice:

"Voi siete belle, ma siete vuote. "Non si puo morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi assomigli, ma lei, lei sola, é piu importante di tutte voi, perché é lei che ho innaffiato che ho messo sotto la campana di vetro. Perché é lei che ho riparato dal vento. Perché é lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi e qualche volta tacere. Perché é lei la mia rosa".

Da qui le mie elucubrazioni mentali.

Da qualche giorno ho quasi smesso di mangiare. Nessun problema di anoressia, per carità.
A volte, quando sono troppo stanca, impegnata o presa dalle cose, divento inappetente, come se già non fossi abbastanza emaciata. Passano settimane e io mi nutro solo di acqua, frutta e crackers.
Ieri sera mi stavo pettinando, o meglio, cercavo di fare stare a posto i miei capelli, e riflettevo.
Se fossi bella quanta sicurezza in più acquisterei, quante porte mi verrebbero aperte senza fare alcuna fatica?
Non sono un mostro, a mio giudizio più che passabile, ma non mi piaccio.
A differenza di molte altre ragazze, mi capita pure di lodare la bellezza di qualcuno e di farla notare al mio ragazzo. Non riesco ad essere gelosa della persona con cui sto, né invidosa della bellezza altrui. Mi limito ad ammirarla.
Forse perché credo che puoi stare con qualcuno, ma tu non gli appartieni e viceversa. Non si diventa un corpo e un'anima sola. Ognuno appartiene a sè stesso. E non sopporterei nemmeno che l'altro cercasse di limitare la mia libertà. Forse sono troppo individualista. Forse non sono fatta per stare in coppia o almeno non nel senso tradizionale del termine. Ma comunque sto divagando.

Stavo parlando della bellezza. Ebbene, se io fossi bella sicuramente sarei più sicura di me e forse risulterei meno chiusa o schiva. Magari sculetterei anche io per farmi notare.
O forse no.
Però mi chiedo come ci si senta ad essere belle. Attirare l'attenzione di qualcuno solo per il fatto di essere un prezioso oggetto d'arredo.
Io non credo al binomio bella-oca. Sono più pessimista, credo che la maggior parte della gente sia sciocca indipendentemente dalla bellezza e dal sesso.

Qui in ufficio con me ho una nuova collega, molto carina e anche molto simpatica e intelligente.
Alcune mie colleghe non l'hanno potuta digerire e spesso la mettono da parte oppure quando non c'é mi chiedono che fine abbia fatto la pupattola.
Penso che in questo caso le oche siano loro.
Perché mai dovrei temere la bellezza di qualcuno? Perché dovrei limitarmi a rapporti sterili solo perché lei é più bella di me!
In questo caso le parole del piccolo principe sono rivelatrici. O forse la mancanza di cibo e di sonno mi stanno obnubilando il cervello.
La bellezza non é un merito, non é qualcosa che si conquista.
Mi viene in mente un racconto di Edgar Allan Poe: Ligeia.
Il personaggio del racconto é una bella donna, ma non nel senso tradizionale del termine.
E un pò mi rassomiglia: alta di statura, piuttosto esile, persino emaciata.
Spero di non fare, però, la sua stessa fine.

Alla fine, io vorrei diventare una di quelle rose che ammirano i passanti e non la rosa che ama il principe. Vorrei forse essere più apparenza e meno sostanza. Forse mi sono stancata di coltivare quello che ho dentro e che mi viene naturale e vorrei modificare quello che si vede da fuori.

O forse, anche in questo caso mi rivelo una snob. Mi fido del mio giudizio e non di quello degli altri. Credo di poter giudicare qualcuno indipendentemente dal suo aspetto, ma non mi fido di quello che gli altri pensano di me vedendomi solo dall'esterno. Forse penso che tutti sono superficiali.

Ma come dice Eco. Facciamo attenzione nel voler eliminare il brutto perché potrebbe essere bello. Pensiamo alla Tour Eiffel.

Ebbene, forse io sono proprio la Tour Eiffel, sono la rosa del principe e quindi la protagonista del libro di Eco: il brutto che diventa bello.

Più di ogni altra cosa sarà la fame, che non avverto, ma le mie scorte di calorie sono terminate e prima di stramazzare al suolo vado a mangiare una mela.

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