L'Ape Regina

Sono un'ape operosa, una formichina laboriosa, sono il meglio e anche di più.

Che bei complimenti sinceri (!!!) ricevo in questi giorni. Vengono tutti dal cuoricino del capo che mi ha lasciato praticamente da sola a badare alla sua creatura, l'azienda.

C'é da impazzire, ma devo ammettere che un aspetto positivo l'ho trovato. SONO FELICEMENTE SOLA.

Nessuno grida, nessuno starnazza per i corridoi, nessuno, solo io ed un mio collega, silenzioso, con cui vado molto daccordo.

A dire il vero é rimasta anche la Valchiria, ma quella non fa testo. Mi arranca dietro con le sue gambette corte, il blocco note e la matita fra le mani e prende appunti, perché in questi dieci giorni sono IO quella che comanda.

Lo so, fra qualche giorno dovrò tornare fra la servitù, per adesso gongolo nel ruolo di regina. Mi inebrio dell'odore del potere. Arrivo a casa stravolta, ma é tutta un'altra cosa. Lo ammetto, mi piace governare la nave, reggere il timone, dirigere la mia esigua ciurma. Non devo nemmeno temere ammutinamenti di alcun genere. La mia ciurma ha troppo bisogno del suo capitano, anche il mio capetto, e lo sa.

Per il resto navigo nel solito acquitrìno.

Oh, vabbé, vorrei che molte cose cambiassero, ma i tempi sembra non siano mai maturi, quindi, come una donnina da romanzetto rosa ho deciso di tagliare i rami secchi e di partire dai miei capelli. Gesto comunissimo compiuto da tutte le donne che vogliono darci un taglio e che puntualmente peggiorano la situazione.

Ma é giunta l'ora di abbandonare questa mia piacevole digressione e assumere il comando del vascello. Magari chiamarlo vascello é un pò ambizioso. Assumo il comando della bagnarola, diciamo.

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