Le ri-ri-ri-nascite


..D'ogni parvenza è giunto l'epilogo immutato
L'unico imperatore è l'imperatore del gelato.

Attenzione, Silvio é insorto. Ieri ha annunciato la nascita di un nuovo partito. IL PARTITO DEL POPOLO ITALIANO. Non si sa se perché preso dall'euforia o da un attacco d'ira. Grossa pecca di Berlusconi é quella di non sapersi trattenere. Ha voluto dei gazebi nelle piazze italiane per la raccolta delle firme contro il Governo Prodi, desidera un nuovo partito che permetta ai cittadini di essere parte attiva. Mi sa che ho già visto e sentito cose del genere. Ora non ci resta che aspettare e vedere quanti cittadini che sono andati a sostenere la nascita del PD andranno dalla parte opposta a sostenere la nascita di un partito che già dal nome mi fa tornare indietro con il pensiero a più di sessanta anni fa.

A ben pensarci la cosa mi turba un pochino. Silvio non rappresenta il popolo italiano, ma la parte del popolo italiano che conta solo perché ha un potere che smuove il mondo: il potere dei soldi. Un partito rappresentato dai nuovi ricchi e dai nuovi borghesi non é che mi piaccia tanto. Intanto si continua a perdere tempo e non si può rimanere vita natural durante a guardare lo spettacolo dei buffoni.

Oggi é un'altra giornata piena, una di quelle che non hai nemmeno il tempo di guardare fuori dalla finestra e non fai in tempo ad entrare che é già ora di tornare a casa. Una di quelle giornate intasate che avresti bisogno di almeno dieci ore in più rispetto alle canoniche ventiquattro. Una di quelle che appena fai ritorno a casa hai solo voglia di un lunghissimo bagno, un libro e tanto silenzio. Una di quelle giornate pesanti che ti viene un'invidia insana a guardare la signora casalinga del palazzo di fronte che in ciabatte stende i panni e parla con la vicina del piano di sotto. Tutto questo alla faccia del femminismo e del riscatto sociale delle donne.

Ieri ho fatto un pò di pulizie nella mia nuova casetta. Ho iniziato pure con gli addobbi natalizi, ho acceso il camino, guardato un dvd sbracata sul divano. Mi sembrava di essere in una cartolina di auguri.

Oggi sono seduta dritta e impettita su una sedia da ufficio e rischio di cadere rovinosamente a terra. Mi bruciano gli occhi per il caldo che fa qui dentro a causa della pompa di calore accesa a trenta gradi. Ho contato venticinque telefonate solo in tre ore e mezza e ho la scrivania piena di post-it, carte, note, e postille. Ho ancora sul tavolo il bicchiere d'acqua che avrei dovuto bere due ore fa e dentro vi é precipitata una mosca. Niente a che vedere con ieri. Qui, di natalizio c'é solo il logo aziendale che cercano di spacciare per piramide, ma assomiglia solo ad un abete e per tirarmi su mormoro le canzoncine natalizie con lo spirito di un bambino, ma con l'anima di un serial killer.

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