Ad Majora


…Brevemente ringrazio le persone che hanno inviato messaggi di sostegno per quanto accaduto venerdì. Molti non li pubblico, anche se lo vorrei tanto, solo perché non voglio alimentare inutili polemiche, e comunque, se devo sostenere un confronto, preferisco farlo con chi reputo alla mia altezza.


Questo fine settimana è passato velocemente, vuoi per il frastuono provocato dal mio piccolo post, vuoi perché niente è andato per il verso giusto. E’ saltato il fusibile del frigo, è saltato parte di impianto elettrico, mi si è allagata la cucina, non parte la caldaia e sono costretta ad aspettare il tecnico del frigo per tutta la giornata di mercoledì perché questo bellissimo centro assistenza non usa avvertire quanto verrà. In conclusione devo prendere un prezioso giorno di permesso che avrei potuto sfruttare meglio. E vabbé!
Ho deciso di essere sopra tutto e sopra tutti e quindi anche in questo caso devo attingere alla mia scarsa riserva di pazienza. Mi chiedo fino a quando la fiera dentro me acconsentirà a rimanere buona e paziente. Io ci provo e questo è un buon inizio.
Allora, vediamo cosa è successo nella mia piccola città mentre io sostenevo le mie battaglie.
1) Qualcuno si è accorto che i mercatini-baracca andrebbero eliminati perché congestionano il traffico
2) Si sta provvedendo ad apportare una piccola rettifica-modifica al piano regolatore del traffico, la mia nota dolente.
Evito di commentare perché il punto uno soprattutto porterebbe a fare dei richiami che non voglio fare. Quindi finisco qui.
Comunque una cosa la devo dire per forza. Non si riesce mai a fare le cose per bene.
Primeggiamo nello scimmiottare le iniziative degli altri paesi che vuoi per tradizione, per capacità o vuoi per semplice composizione morfologico-geografica del luogo certe iniziative possono permettersele.
Immagino, per esempio gli animi felici e spensierati della gente che si reca a visitare queste piccole baracche.
Per prima cosa si deve trovare un parcheggio, perché comunque qui nessuno muove il sedere se sotto non c’è un sedile corredato di quattro ruote. Credo che da qui la bella famigliola felice, i fidanzatini Cip e Ciop, gli anzianotti in libera uscita inizino a recitare il rosario delle imprecazioni.
Mettiamo che fortuna vuole che si trovi un parcheggio, almeno a sei chilometri di distanza. Comico no? Se devi uscire da casa per recarti all’ufficio postale che dista trecento metri usi l’auto, per gironzolare inutilmente a destra e a manca si decide di parcheggiare l’auto in Val d’Aosta.
Se la fortuna ti ha assistito nel parcheggio (o così ci si vuole convincere) non è detto che ti assista fino al tuo ritorno a casa sano e salvo. Visitando quelle anguste gabbiette, soprattutto quelle posizionate al di fuori del marciapiede si rischia che un auto ti trascini via, che ti passi sopra la zampetta, che ti sporchi la pelliccetta che hai tirato fuori dalla naftalina per l’occasione.
Tutto questo a quale scopo? Nessuno, perché le stesse cose si possono vedere durante il mercato del giovedì o durante le feste dei santissimi patroni (noi ne abbiamo due, facciamo le cose in grande).
Questo perché c’è gente che lavora sodo per partorire iniziative come queste. Mi chiedo cosa succederebbe se allora smettessero di lavorare. E non è detto sarebbe peggio.
Sul punto due, ho già detto tutto. Continuo ancora ad incavolarmi e ad agitarmi come una forsennata, ma non voglio aggiungere altro. Non ne vale la pena.
Tanto decidono loro i balli che devi ballare e io odio ballare. A me piace suonare, vorrei essere io a dirigere l’orchestra. Dio solo sa come mi divertirei.
Potrei recitare la stessa frase che un candidato a sindaco delle scorse elezioni disse quando venne offeso pubblicamente da un manifesto: GUARDATEVI ALLO SPECCHIO E SPUTATEVI. (qualcuno ha fatto pure la versione rap del famoso discorso e l’ha pubblicata su You Tube)
Io faccio mie la parole di una canzone del mio divino Francesco e vado a godermi la mia meritata pausa pranzo.

Venite pure avanti, voi con il naso corto, signori imbellettati, io più non vi sopporto !
Infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio perché con questa spada vi uccido quando voglio.…

... Facciamola finita, venite tutti avanti nuovi protagonisti, politici rampanti ;
venite portaborse, ruffiani e mezze calze ...

....che avete spesso fatto del qualunquismo un arte ;
coraggio liberisti, buttate giù le carte,
tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese in questo benedetto assurdo bel paese.

Non me ne frega niente se anch'io sono sbagliato, spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato ;
coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco e al fin della licenza io non perdono e tocco…

… le verità cercate per terra, da maiali, tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali ;
tornate a casa nani, levatevi davanti, per la mia rabbia enorme mi servono giganti.
Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco.

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