Nuovi orizzonti

Alla fine ho detto sì. Domenica 23 andrò al pranzo aziendale. Questo perché ho deciso di cambiare strategia. Adesso cercherò di essere più mondana del mio solito. In fondo si tratta solo di un banalissimo pranzo. Ho deciso di vedere il mondo da "fuori le lenti" e non più da "dietro le lenti" come nel racconto Le avventure di un miope di Italo Calvino. Vedrò tuttò più sfocato, ma il mio fegato alla fine ringrazierà.
In fin dei conti, quando si é certi di essere a posto con la propria coscienza, dannarsi perché non si é riusciti ad ottenere quello che si vuole non serve a nulla. Tutta energia sprecata.
Lo so che avrò le mie belle ricadute, quelle che mi verrebbe voglia di mettermi le mani fra i capelli e gridare come un'ossessa, ma ogni processo di disintossicazione richiede tempo e pazienza. Che sia questo l'unico buon proposito che farò per il nuovo anno?
Ho la sensazione che qualcosa sta cambiando, non so se in peggio o in meglio, ma avverto che qualcosa si smuove. Inutile andare in apprensione, stavolta mi siedo e aspetto.
E come disse Adelchi nell'atto finale: ...Uscir di questa ignobil calca che mi preme. Il riso non vedere del nemico e questo peso, d'iraa, di dubbio e di pietà gittarlo. OLE'

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