SOTTO EDITTO BULGARO ANCHE IO



Relata Refero
Non avrei mai immaginato che una mia opinione avrebbe scatenato tanta bufera.
Mi riferisco a quanto scritto sul mio blog nel post: Il festival delle oscenità del 28/11/2007 .
Lo stesso scritto che qualcuno ha considerato scadente nei luoghi comuni della politica e del mondo del lavoro, ma che per qualcun altro è diventato talmente lesivo dell’immagine del proprio luogo di lavoro e della propria persona da richiedere pubbliche scuse e rettifiche.
Terenzio ha scritto: Nil est dictu facilius e niente è più vero di ciò.
Ad essere sincera sono io a sentirmi offesa, violata nell’essere costretta ad eliminare per pubblica pace qualcosa che non era destinato a sollevare tutto questo grande polverone. Sarà che sono una pura e come diceva San Paolo: omnia mundia mundis e invece qualcuno trova che ci siano delle accuse gravi in quello che ho scritto.
Quando mi è stata riferita l’eventualità delle vie legali mi sono messa a ridere, non mi sono impaurita.Ho pensato a quante volte ci si offende a vicenda, a quante volte lo vediamo fare in TV , vedi Luttazzi. Spesso le accuse sono infondate, altre volte sono vere ma fuori contesto. Spesso il destinatario delle accuse la prende con un savoir faire da grande gentelman inglese, vedi Ferrara.
Io non sono andata in TV a sgolarmi nel dire quanto scritto, non ho pubblicato lettere diffamatorie sui giornali locali, avrei, semmai, adottato stili diversi, più pungenti, contestualmente più coinvolgenti, avrei avuto una scrittura più ironica e misurata. E invece mi sfogo sul blog e cosa succede? Un pandemonio!
Proprio adesso vorrei avere la penna di Ferrara o quella di Calvino, la loro ironia, la loro capacità di linguaggio e invece non ce l’ho, purtroppo. Quindi inizio chiedendo venia per i miei peccati.
MESSAGGIO DESTINATO ALLA PARTE LESA:
Carissimi,
siamo sotto Natale e per amor di pace e anche grazie al mio fioretto per il nuovo anno, cancello il mio post e chiedo scusa, a chi si è sentito offeso, denigrato, ferito e umiliato da questi miei pensieri e parole.
Voi vorreste punirmi per un mio pensiero solo perché scripta manent. Vi ricordo che esistono anche le parole.
Pur togliendo il post non posso togliere di mezzo le voci di corridoio, i malumori che girano da tanto tempo. Quelli non sono opera mia, io appartengo ad un altro mondo, ad un’altra realtà lavorativa e non posso fare nulla per metterli a tacere, né penso sia corretto farlo o imbavagliare il colpevole quando lo si scoverà. I mugugni regnano sempre nel sottobosco delle insoddisfazioni, ovunque e in ogni luogo di lavoro.
Vi chiedo ancora scusa per il mio modo poco ortodosso di esprimere le opinioni e se nella foga delle mie emozioni ho insultato qualcuno. Siete ammirevoli per l'impegno che mettete nel portare avanti un progetto che altri hanno già fatto fallire, ma non posso mentire dicendo che il vostro modo di lavorare é il mio modo di lavorare. Nessuno è concorde al 100% con l'operato di qualcun altro. Questo non credo sia oggetto di biasimo. Le differenze di opinioni generano le idee sennò si vivrebbe in un mondo di omologati. L’isola che non c’è, vi assicuro che non c’é. Ho provato a cercarla, non credo sia stata una dimenticanza di chi ha disegnato le carte geografiche. Per quel che può servire non credo parlerò mai più di voi, né nel bene, né nel male soprattutto per il rispetto verso quelli che sono stati additati come responsabili e gole profonde.
Non credo, però, che faremo mai pace, essere imbavagliata a una come me non è mai piaciuto.

Commenti

  1. Uuuhhhhhh ricordo bene quel post...... in questi casi, Caterina Caselli docet
    Saluti

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  2. Peccato, perchè lo hai rimosso. Non c'era niente da temere, anche legalmente.Era solo un tuo commento a quanto successo.

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