Cancella il ghigno solito di questa ormai corrosa mia stanca civiltà che si trascina

Sono tornata piena di buoni propositi e intenzioni, ma devo ammettere che sembra molto più difficile di come me lo immaginavo. Dalla mia ho la sicurezza di essere abbastanza ostinata da riuscirci, ma con una dose di fatica in più.
Quando ero ragazzina ascoltavo i vecchietti dire che dopo i trenta gli anni sarebbero corsi velocemente uno dietro l’altro e tutti uguali. A me sembravano banalità, adesso, però, mi accorgo che un fondo di verità c’é.
Il fatto che il tempo sfugga non dipende dall’età che si compie, ma da come lo impostiamo. Ogni giorno è scandito dagli stessi ritmi, dalle stesse azioni. Come automi ci svegliamo e andiamo per la nostra strada, o meglio per la strada che oramai conosciamo e non sapremmo dire, se qualcuno ce lo chiedesse, se per volere o per costrizione.
I rapporti umani sono dettati dalle convenienze e dalle convenzioni. Nulla risulta genuino. A questo punto riesco ad invidiare la vita dura dei contadini e dei pescatori, ma quelli di una volta, non quelli di adesso, anche loro imbrigliati in queste regole. Avranno pure vissuto una vita di sacrifici, ma le regole alle quali dovevano sottostare erano dettate da un’entità diversa e non dagli uomini.
Ieri ho visto in TV il film sulla vita dell’autore di Peter Pan. Bella la scena quando lui e la moglie salivano le scale discutendo. Si fermano sul pianerottolo che porta alle camere da letto separate: lei apre e si vede sullo sfondo la stanza dove avrebbe dormito, quando apre la porta lui si spalanca su un magnifico paesaggio.
Credo che quella scena abbia spiegato meglio di mille parole quanto era enorme la distanza che li separava.
Anche io, se aprissi quella porta, troverei quell’identico paesaggio, magari con più mare e meno campagna, ma capisco cosa significhi vedere la realtà con gli occhi dell’immaginazione. Purtroppo non sono una scrittrice, né una pittrice, quello che vedo non riuscirò mai a riprodurlo in parole o in immagini, anche se mi piacerebbe tanto.
Sono tornata consapevole che non avrei mai realizzato me stessa qui dentro, l’ho sempre detto che per me ci sarebbe voluto un lavoro più creativo, ma posso comunque spremermi il cervello fuori di qui e cercare una strada che mi conduca alla mia isola che non c’é.
...ma dimmi cosa fai lontana via nell' altra stanza, ma dimmi cosa fai della tua vita.

Commenti

Post più popolari