Da che parte sta la verità? E ‘ possibile che stia contemporaneamente dall’una e dall’altra parte o vada in molte altre direzioni? La verità è soggettiva oppure è un punto fermo, una certezza, è unica ed innegabile? La verità dovrebbe essere unica, ma la verità diventa unica e molteplice contemporaneamente. Ci sono le verità dell’uomo di destra e la verità dell’uomo di sinistra, per buttarla in politica; le verità degli atei e quella dei credenti se la buttiamo sulla religione; la verità delle vittime e quella dei carnefici se la buttiamo sulla morale. Si dice che la verità sta sempre in mezzo alle cose, ma è davvero così? Se si cerca di raccontare un episodio, un fatto, anche se non ci riguarda personalmente, spesso si fa fatica a lasciare il racconto al netto di considerazioni personali, enfasi e accenti che mettiamo inconsciamente nelle parti che ci colpiscono di più. Così, lo stesso fatto, raccontato da persone diverse non è più il fatto in se, la verità nuda e cruda, ma la verità spezzettata, mutilata, smembrata e snaturata presente contemporaneamente nelle false-verità raccontate da tutte quelle persone.
Non è che stamattina abbia deciso di bere un grappino a colazione e questo è il risultato delle mie menate mentali. E’ che ieri ho visto Ballarò e ho ascoltato attentamente le interviste ai figli di due vittime dei terroristi, ho ascoltato rapita alcune parti di un libro, scritto dal figlio del commissario Calabresi, lette da Zingaretti e alla fine mi sono messa a pensare. Quella che Zingaretti aveva letto era la verità del figlio della vittima, ma ci sono pure le verità degli assassini. Non c’è alcun dubbio che moralmente sono vicina alla prima verità, ma la verità degli assassini non è falsa verità. Da una parte c’era un uomo che credeva nello Stato, dall’altra c’erano delle persone che credevano fermamente ad una idea, strampalata sì, ma ci credevano ed era la loro verità. Quindi la verità non è unica e se non è unica è sbagliato ricercarla, magari si finirebbe per trovare quella sbagliata. A questo punto dovrebbe entrare in gioco la morale. Io scelgo quello che moralmente trovo corretto, ma anche in questo caso il discorso si ingarbuglierebbe. Non sono un filosofo e non riuscirei a cavare un ragno dal buco se cercassi di portare a termine l’argomento.
Posso dire che certamente sbaglio nel cercare la verità a tutti i costi, quello sì. Per passare al faceto posso affermare che l’unica verità certa è che qui dentro c’è una persona che non ascolta quello che dico e che considera errato quanto dico perché non viene fuori dalla bocca di un laureato. Se chiedo ad un laureato di ripetere le stesse cose che ho appena detto, quella persona le prende per vere. In questo caso c’è una doppia verità. La prima: quella persona è veramente idiota. La seconda: il sospetto che questa persona catalogasse le persone in base al titolo di studio e non in base ai meriti e alle capacità era giusto, quindi il mio sospetto é verità.
Qualche mese fa mi sarei arrabbiata moltissimo per questa disparità di trattamento e mi sarei chiusa in uno dei miei ostinati silenzi, cancellando ogni tipo di rapporto con questa persona se non costretta da obblighi lavorativi. Ora non più. Adesso mi diverto ad approfondire ogni cosa con questo soggetto e spesso mi ritrovo a metterlo in difficoltà giocando sui temi nei quali so che lui non è che è poco informato, ma è proprio zero tondo, questo è l’unico modo per mettere a tacere la sua inutile supponenza. Alla fine io mi rodo meno il fegato e lui abbassa un pochino la sua crestina da galletto pomposo.
Si dice che la serenità si acquisti a mano, a mano, con il raggiungimento della vecchiaia. Devo preoccuparmi? Non è che mi senta vecchia e ho deposto le armi. Io sono sempre io, con la mia solita irruenza e la mia facile indignazione. Sto solo trovando metodi più sottili per ribellarmi, per puntualizzare e devo dire che funzionano molto bene. Insomma, quando la mattina sul solito tratto di strada a senso unico e doppia corsia, assisto alle manovre del solito idiota che passa a destra perché la fila è meno lunga e poi ripassa a sinistra per poi ripassare a destra, quando tutti siamo impegnati a fare lo slalom perché la strada a senso unico a doppia corsia è diventata una strada a senso unico a corsia zigzagante e doppia fila di parcheggi in entrambi i sensi, sono fuori di me, non è che abbia trovato la formula assoluta dell’autocontrollo, un metodo alternativo alla conta da uno a dieci per calmarmi. Però ho acquisito maggiore sicurezza in me stessa ed eventuali critiche, smacchi o attacchi, mi scivolano addosso spesso senza lasciare traccia o se lo fanno, è talmente sottile e impalpabile che con una semplice passata di mano non rimane più nulla

Commenti

  1. Parabens pelo blog as matérias estão ótimas!!!!
    Sheila Melissa – PADDOCK FORMULA 1
    www.paddockformula1.blogspot.com

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