Le idee che andrebbero incarcerate ...

In un precedente post , vaneggiavo sulla pubblicazione di un mio periodico. L’idea balzana mi era nata perché mi sono accorta che in città ne circolano in quantità. Leggo tutti quelli che mi capitano fra le mani, anche quelli che considero sfacciatamente schierati, qualitativamente scarsi e culturalmente involuti.
Uno di questi periodici ha pubblicato un’intervista che mi ha lasciato a bocca aperta. Un’intervista che, visto i tempi attuali, avrei avuto serie dubbi a pubblicare, fossi stata io il direttore responsabile.
L’intervistato è il presidente del consiglio comunale della mia città, il giornalista è il direttore responsabile del periodico che mi è capitato fra le mani. Bene. Sarà che si trovavano, come racconta il giornalista, davanti ad un bel antipasto rustico, un’insalata e un bel piatto di carne al sugo, che il giornalista-direttore ha posto delle domande loffie. Purtroppo altrettanto loffie non sono state le risposte del presidente.
Ho sempre pensato male della classe dirigente della mia città e dopo aver letto queste risposte ho avuto la conferma che non mi sbagliavo.
Il presidente del consiglio comunale alla domanda su come vedrebbe un consiglio composto solo da tecnici risponde: “NO. Un tecnico, non dovendo ricercare il consenso non avrebbe mai una gestione attenta della cosa pubblica …. IO NON MI SCANDALIZZO PER LA RICERCA DEL CONSENSO DA PARTE DEI POLITICI, NON LA CONDANNO. NON E’ VERO CHE LA POLITICA SI FA SOLO CON I GRANDI IDEALI, SI FA ANCHE CON UN SANO CLIENTELISMO, SI FA AIUTANDO ANCHE AMICI E CONOSCENTI, AIUTANDO I PROPRI ELETTORI. COSI’ FACENDO, POCO ALLA VOLTA, SI FA IL BENE DI TUTTI”
COSA??? In un primo momento ho pensato di aver letto male, ma no, non ho letto male. Costui ha praticamente ammesso che le spintarelle, i favoritismi, i clientelismi, le raccomandazioni sono tutti gesti encomiabili se praticati dal politico a favore di elettori, parenti e amici sostenitori. Mi chiedo se anche lui è stato un elettore che ha goduto dei favori del politico, se il suo ruolo non sia il frutto di un gesto così nobile come quello da lui decantato. Vorrei chiedergli qual è per lui il clientelismo non sano.
Ma costui non riesce a capire che questo è un modo marcio di fare politica? E lo viene a raccontare proprio adesso, quando stiamo vivendo in un paese che va allo sfacelo, dove si va avanti per “favori” e non per merito? Proprio quando un ministro è stato indagato proprio per la sua abitudine di fare del sano clientelismo?
Che lo vada a raccontare a tutti quelli che si sono visti scavalcare nei pubblici concorsi o durante una selezione per un posto di lavoro, da gente impreparata, ma dotata di conoscenze politiche o di alto livello. Mi chiedo come possa un uomo politico, dire, o semplicemente pensare certe cose. Eppure molti la pensano come lui. Non si riesce a far comprendere alla gente che l’uomo politico deve essere al servizio di TUTTI i cittadini, non deve dispensare favori, ma deve lavorare sia per i suoi sostenitori che per quelli che non lo sono. Questo credo sia uno dei principi fondamentali di un modo democratico di fare politica.
Questo signore si vanta di essere un uomo di destra, sciorinando una serie di motivazioni: retaggio culturale, letture, studi. Bene, mi chiedo se un laureando in giurisprudenza impari sui libri che l’aiutino sia cosa buona e giusta. E’ un colossale controsenso. Mi chiedo pure in quali libri universitari o in quale materia studiata al liceo scientifico si riscontrino questi decantati ideali di destra. Quali filosofi avrà letto, quali economisti, storici, sociologi? Il mistero è stato presto svelato da una sua risposta alla domanda: “qual è il tuo autore preferito ?” COELHO.
Costui, sostiene che questo scrittore gli indichi la strada da perseguire, non pago di ciò rilegge spesso i suoi libri, nel caso confonda la via da percorrere. Io suggerirei, di installare in auto, al posto di un costoso navigatore satellitare, un bel libro di Coelho. Un modo nuovo, elegante e da intellettuali per non sbagliare strada.
Suggerirei vivamente al caro presidente, di rileggere i libri . Credo abbia fatto confusione circa il messaggio che l’autore intende dare. Pur non amando Coelho, ho letto qualche romanzo e devo ammettere che i suoi messaggi sono destinati alla ricchezza dello spirito, non alla svendita di valori importanti.
Non pago di ciò, il nostro caro presidente ha pure elencato tre qualità della destra: apertura mentale, capacità di essere diretti e trasparenti, ottimismo.
Sull’apertura mentale della gente di destra (gente conservatrice, mi pare) avrei da ridire, sulla capacità di essere diretti ,mi pare più una qualità umana e non politica, ma sull’essere trasparenti avrei delle riserve soprattutto se a dirlo è la stessa persona che prima ha affermato di credere in un clientelismo sano. Ottimista, di sicuro, e pure persona fortunata costui che gabba la gente che lo sostiene.
Se io fossi una persona di destra mi indignerei per tutto ciò.
Su una cosa sola ha ragione, la Sicilia è dentro di lui. Ma la Sicilia sbagliata, la Sicilia che si svende in cambio di favori e che rimane in silenzio di fronte agli scempi; la Sicilia delle connivenze, la Sicilia del do ut des, la Sicilia delle tre scimmiette, la Sicilia che si piange addosso, che tira a campare, che si lascia trainare e non osa.
Sarò una bacchettona, ma credo ancora in una Sicilia che sappia scrollarsi di dosso anni e anni di amministrazione malata, che sappia alzare la testa e iniziare a lavorare, che impari a chiedere perché gli spetta, a non inchinarsi di fronte a coloro che vendono fumo. Credo in una Sicilia di gente per bene, di gente onesta e leale, di gente coerente. Credo in una Sicilia che riesca ad imporsi, farsi ascoltare, osare e che si tolga di dosso quel manto nero di vergogna che qualcuno le ha gettato addosso in nome di qualcosa che tutto è fuorché dignità, valori, morale, coscienza.

Commenti

  1. Carissima Lighea, di questi tempi conviene mettere le mani avanti (vedi anche cronaca nazionale)come ha fatto l’illustrissimo……
    A forza di "sdoganare" tutto questo malcostume non ci indigneremo nemmeno più!

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