Magie


Apro e chiudo velocemente una parentesi: circa un mese fa ho dovuto eliminare un post ritenuto altamente lesivo ed offensivo dell'immagine altrui. In quel post non era stata fatta menzione di nomi, luoghi o altro e solo i diretti interessati ( e nemmeno poi tanto) potevano arrivare a capire di chi stessi scrivendo. E' successo un pandemonio, minacce, denunce alla polizia tanto da decidere di togliere di mezzo quelle quattro righe per amor di pace e perché non volevo venissero coinvolte persone sospettate di essere miei informatori, ma invece totalmente estranee ai fatti.

Perché riprendo l'argomento? Mi é capitato fra le mani uno dei tanti numeri di informazione politica e culturale della mia città. L'ho letto ieri sera dopo cena e mi sono stupita dal fatto che costoro possono usare nomi e cognomi di noti personaggi della politica e dell'amministrazione locale, prenderli liberamente in giro (anche se spesso in modo molto simpatico) e addirittura arrivare a trasformare delle supposizioni in fatti certi senza che poi se ne abbiano le prove. E che diamine! Non mi interessa difendere gli accusati, molti di loro mi stanno pure sulle scatole e la penso come colui che ha scritto l'articolo, ma perché solo io, pur scrivendo su uno sconosciutissimo blog sono stata costretta ad autocensurarmi? Perché c'erano legami familiari in mezzo qualcuno potrebbe rispondere, ma non sono convinta. Sarà che il fatto mi brucia ancora tanto soprattutto perché sono abituata al confronto e non alle imposizioni. Mi sa che pure io inizio a creare un periodico tutto mio e chissà che stavolta non possa finalmente dire tutto quello che voglio e che penso verso tutti e tutto.
Lo so che a nessuno potrebbe interessare quello che penso io, ma l'idea di essere la portavoce, la direttrice, la redattrice e la collaboratrice di una mia creatura mi solletica.
Penso al mio vero nome impresso sulla carta e non al mio pseudonimo! No a ben pensarci é meglio non usarlo il mio vero nome, meglio Lighea, la sirena ammaliatrice. Con il mio vero nome potrei semmai pubblicare ricette di cucina.
Chiudo parentesi.

Ho finito ieri sera di leggere l'ultimo libro di Harry Potter. Ero fra due fuochi. Leggerlo in fretta per sapere come finiva o piano piano in modo tale che durasse a lungo? Ho optato per la prima, e mi sento soddisfatta.
Peccato la saga sia finita. Ammetto che la storia di Harry Potter grosse lacune, a volte ho riscontrato numerose contraddizioni, ma comunque mi sono divertita a leggerla. Scioccamente mi sono tirata su nei momenti neri. Questa storia seppur per bambini mi ha infuso la speranza, mi ha risvegliato quelle fantasie assopite di quando ero bambina. Mi sono ritrovata a sperare che possa esistere davvero quella magia che risolve i problemi quando tutto sembra perduto. E' stata bella la sensazione di venir proiettati in un mondo parallelo, invisibile agli occhi di coloro che non credono, ma che si apre a tutto tondo a coloro che vogliono credere. In fondo tutti nel profondo speriamo, quando la realtà non ci aiuta, che una forza soprannaturale risolva tutto quanto. Credo sia la stessa cosa quando si parla della magia del Natale, si spera che la notte della vigilia i sogni possano diventare realtà e poco importa se il giorno dopo tutto rimane come prima, la prossima volta ci ritroveremo a sperare. Tutti quanti, anche i disillusi come me.

Termino la tiritera, alla fine ho fatto le tre e la storia é finita. Adesso devo nuovamente fare scorta di libri da leggere. E stasera cosa faccio? Mi sa che ricomincio a leggere la saga del maghetto a partire dal libro numero uno!


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