Rinnovamento

Ieri sera sono stata in piazza per Anna Finocchiaro e Walter Veltroni. Sono stati trascinanti, carismatici e mentre ascoltavo le loro parole mi convincevo che in fondo è veramente possibile cambiare.
Purtroppo l’euforia è durata una notte.
Stamattina mi sono accorta che cambiare le cose è un lavoro che richiede impegno, costanza e soprattutto volontà, tanta volontà.
Io ci credo ancora in quelle parole, ma l’entusiasmo che avevo ieri sera, hanno iniziato a massacrarlo stamattina tutte le facce inespressive che prima chiedevano cosa Veltroni e la Finocchiaro avessero detto e poi hanno risposto che tanto uno vale l’altro: destra, sinistra, sono tutti uguali.
Dicessero pure quello che vogliono, ma chi lo ha detto sono le stesse persone che voteranno a destra perché sono amici di …. e che comunque non avvertono nessuna esigenza di cambiare le cose, perché tanto loro stanno bene, vivono una vita tranquilla, fra gli agii e i favori di …
Le stesse cose le ha dette una persona, una volta mia cara amica.
Da quando ha ereditato oltre alla ricca metà anche i suoi bei palazzi, sembra abbia spento il cervello.
Da una persona che è stata un punto di riferimento nella tua vita ti aspetteresti dell’altro che semplici battute nemmeno molto spiritose. Non gliene importa più nulla di niente e di nessuno, sembra arroccata nella sua torretta d’avorio e che il resto vada in malora. Una volta riusciva a capire quando ero arrabbiata veramente, quando stavo male moralmente o era solo un stupida giornata no. Adesso non mi azzardo nemmeno a dirle che ho il mal di pancia tanto le sue risposte sono sciape.
Accade, invece, che le persone a te più distanti, dimostrino segni di interessamento sincero, magari proprio quelle che tu pensavi non ne fossero capaci. E per fortuna che è così.
Ieri si avvertiva un cappa di consensi, come se tutta la gente che ti stava attorno capisse e vivesse gli stessi tuoi disagi, ma la mia natura malevola mi ha portato a chiedermi quanti veramente vivevano di disagi e quanti invece si lamentavano di viverli pur stando seduti comodamente sulle loro belle poltrone!
Su un’unica cosa non sono stata d’accordo con la Finocchiaro, quando ha detto che si respira aria di rassegnazione. Qui non cambia niente perché chi ha il potere di cambiare le cose non vuole che cambino e non mi riferisco ai poteri forti, alle classi dirigenti, ma a quei comuni cittadini che : tanto a me va bene così.
E la conferma mi è arrivata stamattina, quando all’incrocio, un mio vicino di casa impartiva ordini dall’alto del suo ruolo (lui con la licenza media presa serale in occasione di un concorso nel quale il politico di turno gli aveva promesso che sarebbe stato lui il prescelto) ad un ragazzo quasi laureato e ad un uomo che aveva il doppio della sua età e della sua esperienza. La stessa conferma mi è arrivata guardando le facce di qualche paragrafo sopra e si è rafforzata parlando con qualcuno al bar.
Poi ci aggiungo qualche altro pseudo amico che rasenta la sciatteria mentale, esclusivamente concentrato sulla riforma scolastica, non perché gli importi che la scuola formi bene i ragazzi, ma perché vuole uscire fuori dalla situazione del precariato e magari ritrovarsi nello stesso istituto della moglie per dimezzare le spese del carburante e scegliere lo stesso giorno libero per uscire a fare compere insieme.
Aggiungo pure qualche altro conoscente che si accontenta di poche centinaia di euro dell’inps sperando che arrivi il santo deputato e lo sistemi vita natural durante in qualche ufficetto con due scrivanie e venti impiegati intenti a leggere il giornale o bere il caffè.
Nessuno di questi vuole che le cose cambino, perché significherebbe rimboccarsi le maniche e lavorare e lavorare, si sa, costa fatica.

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