Camminare sulle nuvole

Alla fine ce l’ho fatta. Domani, già a quest’ora, le mie gambe staranno salendo la famosa scala a chiocciola che mi porterà su, fino alla lanterna del faro.
Mi ha preso di sorpresa la telefonata del comandante, stamattina. Avrei preferito avere qualche giorno di tempo per organizzarmi alla perfezione, ma mi sono ritrovata a dire di si per domani e avrei detto si anche se mi avesse chiesto di andarci subito, immediatamente con il tipico modo di ordinare le cose che hanno i militari.
Sono incommensurabilmente contenta, ma prudente. Tutto può succedere da adesso a domani, ma giuro che ci andrei anche strisciando e con le catene ai piedi. Rendo appieno l’idea di quanto ci tenga ad andare?
Sono passati anni, lettere e telefonate a vuoto e adesso eccomi qui, con le gambe che mi tremano dall’emozione. Io che non mi emoziono mai o almeno, non lo do a vedere. Invece adesso mi sento come se dovessi fare un esame, andare al primo appuntamento con il ragazzo che mi piace da una vita. Tutte e due le cose non mi hanno mai fatto sentire così agitata.
Tutto sembra passato in secondo piano. Sembra uno sfondo confuso, come in certi quadri, quando il pittore vuole mettere in risalto un soggetto. In questo momento il mio soggetto principale è il faro, lo sfondo é tutto il resto: le beghe quotidiane al lavoro, la situazione politica che non mi va giù, gli amici noiosi, i parenti serpenti e pure la mia fissa di prendere un cucciolo di cane.
Avverto comunque che la fissa non mi è passata e come ogni volta, quando ci metto tutto l’impegno, andrà in porto anche questa operazione.
Cosa farò e cosa dirò, quali sono le domande giuste da fare, non bisogna dimenticare che devo riportare per filo e per segno ogni notizia alla signora Mariotti, colei che ha reso possibile tutto questo. Spero di non deluderla, di essere all’altezza delle sue aspettative. Non devo metterci nemmeno troppo impegno per farlo, l’argomento mi interessa talmente tanto che riuscirei ad immagazzinare, reperire, procurarmi tutte le informazioni possibili anche se fossi occupata contemporaneamente a correre, parlare, leggere, scrivere, dormire ecc …
Ancora altre 23 ore e 44 minuti …
Come passerò questo tempo? Di certo le cose da fare non mancano, ma io mi trovo sulle nuvole ed è difficile scendere giù. Proprio non mi va. Com’è tutto più bello osservare le cose da questa prospettiva.
So che lo stato di grazia durerà un tempo limitato, ma voglio godermelo tutto quanto. Questo è il momento del tutto è possibile. E’ lo spazio temporale nel quale ogni impresa diventa una passeggiata, quando ci si sente leggeri e meno complicati del solito.
Sono riuscita a raggiungere la mia Isola che non c'é. So che é destinata a scomparire, che questa visione durerà un attimo, ma é un ricordo in più che potrò accarezzare quando il resto sembra andare per conto proprio.
E’ proprio vero, la felicità non può tramutarsi in una condizione di stallo dello stato d’animo dell’essere umano, sarebbe meno intensa, meno bella, meno sorprendente. E oggi posso dire di essere veramente felice. Magari nel pomeriggio di domani avrò già riacquistato la mia solita espressione corrucciata, però mi resterà dentro un ricordo indelebile del mio sogno diventato realtà e non potrò impedire al mio sciocco sorriso di apparire sul mio viso quando meno me lo aspetto.

Commenti

  1. Beata te.
    Il momento più bello di quando si realizza un sogno è la sensazione che si ha l'attimo prima..

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