E VIA ....EHM .... EVVIVA SAN GIORGIO?

E anche per quest’anno posso salutare felicemente Eurochocolate e la Festa del Santo Patrono SAN GIORGIO. Stavolta, nella sfortuna, sono stata fortunata. In una sola settimana si sono tolte di mezzo entrambe. Come anticipato, ho fatto un’eccezione e sono andata a visitare questi famosi stand del cioccolato. Mi chiedo perché avrei dovuto comprare le tavolette di cioccolato proprio in questi giorni, ad un prezzo raddoppiato, quando posso farci nel cioccolato pure il bagno durante tutto il resto dell’anno. Non è che sia stata tutta questa grande manifestazione, e non ho trovato niente di dissimile dalle solite feste paesane se non per la presenza del cioccolato in ogni forma e sostanza, cosa che mi ha fatto venire la nausea.
La festa del Santo Patrono non l’ho proprio presa in considerazione, anche se ho realizzato l’idea che aver comprato casa in una zona del centro storico non è stato un grande affare, soprattutto in queste occasioni. Non sono certo il tipo che butta petali di rose al passaggio del Santo, semmai mi era venuta la tentazione di tirare i pennacchi alla statua rischiando il linciaggio. Certo, se questa famosa processione avesse un aspetto più religioso e meno barbaro di sicuro ci sarebbe più raccoglimento e meno confusione. Sarà che ho il brutto vizio di razionalizzare la qualunque, ma molti erano proprio invasati, sembravano posseduti da uno spirito inquieto. Mi chiedo se la ragione prima o poi riuscirà ad illuminare queste menti. Voglio dire, è bello metterci passione nelle cose che si fanno, ma quando è troppo è troppo. Non ci vedo il nesso con la religione e a dirlo non è una cattolica fervente e praticante. Mi sembra una festa più laica che altro. Certo, forse giudico con il mio metro. Magari chi come me non ama le cose di massa, la confusione, il folklore non potrà mai trovare divertente e coinvolgente un evento di tale specie. L’aspetto simpatico è che diventa l'unico modo per assistere alla sconfitta del “drago”.
Per il resto, tutto scorre nella solita normalità. O per meglio dire, si avvertono lenti movimenti sussultori nelle viscere della terra, ma per ora niente di eclatante. Non vorrei che si assopisse tutto nuovamente.
Se nella sfera privata si resta in attesa, in città il terremoto è scoppiato. Sicuramente tutto si risolverà nella migliore delle ipotesi, ma per adesso l’argomento del giorno resta quello dell’ex-sindaco e compagni indagati per riciclaggio di denaro. Segue il toto-sindaco in prossimità delle amministrative. Se il PdL ha già segnalato un nome si aspettano conferme da UDC, MPA e PD. Anche questo argomento solletica la curiosità della gente che riesce, in questi casi, ad avere una fantasia sfrenata tirando fuori nomi non improbabili quanto di gente morta pure qualche anno fa. Evvabbé.
Io resto del parere che bisognerebbe gestire il comune come un’azienda e sono contenta che qualcun altro la pensi come me. Mi voglio candidare a sindaco. Ho tante belle idee in mente. Non dico sul serio, ma c’é che io immagino una città più a misura d’uomo: piazze pulite e villette dove poter correre, andare in bici, portare i cani e far giocare i bambini. Un trasporto pubblico degno di questo nome e non autisti di autobus impegnati in conversazioni telefoniche o a percorrere tratti cittadini come se fossero impegnati a correre per la Parigi – Le Mans.
Più eventi culturali con la C maiuscola. Penso ad un luogo dove sia piacevole vivere, incontrarsi e confrontarsi.
Rendere più bella la città, però, serve a ben poco. Cosa me ne faccio di un lampione in più, del restauro di un palazzo, di una piazza, se poi la gente che ci vive è maldisposta, maleducata, arrogante e assume atteggiamenti degradanti?
Mi chiedo dove stia di casa la disponibilità, la voglia di condividere, di confrontarsi. Siamo troppo arroccati nella nostra posizione di difesa. Non riusciamo a compiere un gesto di apertura, di gentilezza o di comune educazione. Viviamo in molti nello stesso luogo frequentando solo noi stessi. Come posso gioire durante le manifestazioni, le sagre, le feste e quant’altro se accanto to che ci sta il nemico. Magari la stessa persona invadente e maleducata che si incontra ogni giorno negli uffici pubblici, nei mezzi di trasporto o in coda quando si è in auto.
Un bilancio in perdita si riesce a risanare, ma insegnare il senso civico sta diventando fantascienza. Ecco da dove partirei se dovessi governare la mia città. Spero che chiunque ci governerà per i prossimi anni tenga in considerazione questo. Perché penso, e forse sbaglierò, che un po’ di civiltà in più comporterebbe molti problemi in meno.

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