Pensieri sciolti in un caldo venerdì di inizio aprile

La mia compagna di stanza e collega é in viaggio per una settimana. Tanto per non smentire la mia proverbiale fortuna, non appena rimasta sola sono stata subissata da un milione di cose da fare e dalle prime crisi allergiche che, per chi soffre come me di asma allergica, non sono passeggiate.
E’ mia abitudine prendere le cose sul serio, quindi, considerando la situazione non mi è sembrato corretto assentarmi pure io, così facendo appello a tutte le mie forze sono andata lo stesso a lavorare.
Risultato? La mia collega è una gran simpaticona perché ha colto la palla al balzo e ha fatto il viaggio, io vengo bollata come una insopportabile sotuttoio, una wonder woman della mutua perché nonostante stia male vengo lo stesso a lavorare perché mi sento insostituibile. Io credevo fosse solo professionalità!
Premetto che la mia collega ha fatto bene ad andare via. Io non lo avrei mai fatto in un periodo pieno come questo e soprattutto in prossimità delle elezioni politiche (che ci volete fare, sono una idealista, penso che il mio voto sia importante, perché se pensiamo tutti quanti che il voto di un singolo non cambia le cose si rischia che alla fine non voti nessuno…) sono, però, una sostenitrice del libero arbitrio quindi lungi da me giudicare qualcuno anche se, lo ammetto, in questi momenti di confusione mi è capitato di borbottare qualche parolina di troppo …
Mi sono chiesta se tutta questa mia abnegazione al lavoro sia frutto di vanità piuttosto che il mio modo d’essere. Per fortuna ho fugato ogni dubbio in poco tempo. Sono io ad essere fatta così, poco mi importa di mostrare tutti i sacrifici che faccio per essere sempre in orario con la tabella di marcia lavorativa.
Perché lo faccio? Mi piace sentirmi a posto con la coscienza. Sapere di avere dato e fatto il possibile mi fa sentire bene e soddisfatta. Sentirsi capiti, apprezzati, ripagati non è lo scopo di quello che faccio. Fa sicuramente piacere, dovrebbe essere una legittima conseguenza, ma se mi sacrifico per qualcosa è solo perché voglio sentirmi contenta di me stessa.
Certo, essere schedata come una insopportabile sotuttoio non è piacevole, ma non sarà questo a rovinarmi la giornata, semmai è colpa della signora del piano di sopra che batte i tappeti persiani. Piovono palline di pelucchi …. Chissà, magari dal tappeto scivola pure Aladino e scappo con il suo Genio della Lampada, così mi esaudisce tre desideri. Ma quanto è brutto questo tappeto! E quanto è lungo, per metà entra nella mia finestra assieme ai suoi pelucchi, tanto per dare il colpo di grazia alla mia allergia. Mi sa che scende davvero Aladino, da questo tappeto cade tanta sporcizia antica che se vedessi cadere giù un dinosauro non mi stupirei.
Manca un’ora all’uscita così io e il mio insopportabile spirito di sacrificio andremo a soffrire in piazza. Oggi si conclude la campagna elettorale della Finocchiaro proprio nella mia città. Non sarà rilassante come una bella crociera, ma potrò dire di esserci stata, potrò arricchire il mio bagaglio politico che fa acqua da tutte le parti, potrò orgogliosamente dire che questo evento unico è accaduto nella mia città in barba ai signorotti locali che credono di tenerci tutti in pugno. E questo vale già tanto, ve lo assicura una insopportabile sotutto io.

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