Il paese delle meraviglie

Qualcuno ha osato affermare che quest’anno non si è raggiunto il numero spropositato di candidati al consiglio comunale dell’anno scorso. Non sono d’accordo. Oltre 400 candidati per soli 30 posti mi sembrano un po’ troppi. Qualcuno fa fatica a riempire le liste, altri assoldano chiunque sia disposto a metterci la faccia, il nome e il cognome.
Quest’anno, poi, fra i tanti volti nuovi che si affacciano alla politica assisto alla candidatura di un noto medico. Cavolo, non sapevo avesse tutto questo senso civico! No, perché a sentirlo parlare e a vederlo razzolare dà tutta un’altra impressione. Lo avrei visto meglio in una sfilata di moda, su uno yacht a bere aperitivi con l’ombrellino e le olive. Quello è il suo spirito civico, sarà che avrò sbagliato nel giudicarlo.
Sono altrettanto contenta che si sia candidato a sindaco chi ha candidamente affermato che la politica ha pure bisogno di un sano clientelismo: sarà per rafforzare questa idea che nella stessa lista trovo candidato colui che ha raccolto tale confessione?
Ancora una volta mi trovo a ribadire che è il problema non sono gli schieramenti, ma le coscienze. Non sono assolutamente d’accordo sul fatto che non è tempo di rinnovamento, che per risanare i problemi del comune ci voglia esperienza. Esperienza significa gente competente in un campo. Non si tratta dell’esperienza accumulata da coloro che da anni “vivono” al comune.
Se a giocare sono sempre le stesse persone: valide o meno, oneste o meno, capaci o meno, integerrime o meno, inizio a pensare che non si ha veramente voglia di cambiare e che alla fine è vero che a pensare male ci si azzecca.

Commenti

Post più popolari