Sogni
Per altri fu sorgente e per me arido come polvere estiva ...
Lo scossone necessario che qualcosa o qualcuno doveva dare e del quale parlavo nel mio precedente post, non si riferiva ad un problema sentimentale. Io facevo appello a forze soprannaturali o umane affinché riuscissero a trarmi in salvo da queste sabbie mobili che é diventata la mia esistenza. Io ho provato, giuro che l'ho fatto, a vivere in questo mondo a me estraneo, ma non sono riuscita a sentirlo mio. Mi ci sento a disagio, dentro. E' come costringere qualcuno ad indossare un vestito troppo stretto o troppo largo. Nel primo caso ci si soffoca dentro, nel secondo ci si perde. Io non chiedevo un vestito su misura, ma almeno una taglia unica. I problemi sentimentali non mi hanno mai impedito il sonno, né il raziocinio e non permetterei che un legame mi impedisse di coronare un sogno, raggiungere un obiettivo, andare via. Il mio problema, ma un problema non é, é che non riesco a stare bene in questa parte di mondo. Avrei bisogno di cambiare aria e di trovare una dimensione a me più congeniale. In questa città io non vivo, sopravvivo. Purtroppo mi sono innamorata di un luogo che pur essendo meraviglioso non mi offre l'occasione adatta per poterci vivere. Sarò pure una sognatrice, ma se la testa é costantemente fra le nuvole ad inseguire chimere, i piedi li ho belli piantati per terra e so che i sogni non ti danno da mangiare e, nonostante non mangi molto, sono cosciente che una scelta poco ponderata riuscirebbe a tramutare in incubo il sogno che diventa realtà.
Non mi resta altro che tornare sui miei passi, togliere la maschera e rimettere i paletti nei miei confini. Io non sono una persona sola. Ho una famiglia, un fidanzato, degli amici e conoscenti. Non sono perennemente malinconica e in preda allo strazio. So ridere, ogni tanto; so gioire, ma non ho mai imparato ad accontentarmi. Non perché appartenga al girone degli avari e dei prodighi, ma perché Dio, il destino, il caso, o chi regola le leggi di questo universo, non mi ha ancora dato la parte che mi spetta di diritto. Trovare la propria dimensione, il proprio spazio, poi, é un obbligo che ogni essere umano ha verso sè stesso. Forse io voglio volare troppo alto, ma ognuno salta in base alla forza che possiede nelle gambe e di forza io ne ho tanta. Nessuno però é tanto sciocco da spiccare un salto nel vuoto se dall'altra parte non c'é un approdo. Ebbene, io non vedo il mio approdo, all'orizzonte c'é solo foschia. Vorrei che qualcuno o qualcosa soffiasse via la foschia e mi permettesse di vedere cosa si staglia all'orizzonte. Questo é quello che vorrei e a questo mi riferivo quando scrivevo di scossoni.
Il cuore ... quello posso accenderlo e spegnerlo quando voglio. Si usura di meno e quando é spento é un peso che eviti di trascinarti dietro se hai bisogno di guardare avanti
rieccomi a leggere il tuo blog,pur non sapendo esattamente chi sei azzardo un commento.Mi soprende che tu abbia scritto:non sono una persona sola. Se posso capire quanto fisicamente tu non sia sola, d'altro canto qualcuno che ti capisca e ti sappia ascoltare non c'è,o se c'è è occupato a fare altro. Questo è quello che mi verrebbe da pensare leggendoti. Ti capisco quando dici di non accontentarti,i più danno il nome inquietudine a questa sensazione,o modo d'essere. Entrambe sappiamo che si nasce inquiete,introspettive e sempre alla ricerca di quel qualcosa in più che può renderci,se non felici,appagate. Dalla mia corta esistenza ho però capito che questo continuum non si placherà mai,è la nostra natura,quindi è giusto sapere che il disagio dovuto a non avere quello che si vuole (sappiamo poi cosa?) non si esaurirà una volta per tutte. Io credo che questa sia una grande forza,che ci permette di "volare alto",di conoscere meglio noi stessi,gli altri e tutto ciò che ci circonda. Dall'esterno questo atteggiamento non viene capito se non da altre anime inquiete,ma questo non vuol dire che non possiamo ridere di gusto,socializzare,mica siamo antisociali. Spero non ti abbiano consigliato di accontentarti,di non lamentarti che c'è chi sta peggio perchè so l'effetto che danno queste parole:rabbia,solitudine. Sono pessime consigliere. Spero di non essere stata invadente e di non aver avuto un tono troppo confidenziale o "saputello",mi odierei per questo perchè non sopporto quando lo fanno con me.Se poi ho preso un grosso granchio,ci farai una bella risata!
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