17 Agosto 2008

Sul Giornale di Sicilia di venerdì 15 agosto, un articolo giustificava, o tentava di giustificare, l’aumento di 10 centesimi del prezzo del quotidiano.
Un giornale non beneficiato da contributi statali è autorizzato ad aumentare il prezzo per fare fronte alle spese di gestione, sono pienamente d’accordo. E’ altrettanto vero che da lettore possa rifiutarmi di comprarlo considerando che 10 centesimi in più al giorno sono circa tre euro al mese in più da spendere e quindi il prezzo di tre giornali. La domanda che mi pongo non è se continuare ad acquistare il quotidiano nonostante l’aumento del prezzo, ma perché spendere dei soldi per leggere articoli imprecisi, faziosi, inutilmente drammatici.
Non è vero che questo è un giornale libero e che ha il coraggio di pubblicare anche le voci “contro”.
Questo potrebbe crederlo un lettore superficiale. Chi come me è molto attento all’uso delle parole o al posto dove chi scrive pone ogni singolo elemento di punteggiatura, diventa lapalissiano grazie a quale vento naviga il giornale.
Non ho il dente avvelenato perché oggi è il mio ultimo giorno di vacanza. Semmai è grazie alle vacanze che trovo il tempo di riflettere più attentamente sull’effimera consistenza delle cose. Anche in me vive l’inconsistenza, ma almeno ho il buon gusto di non spacciarmi da intellettuale.
Dell’estate non odio solo il caldo, ma tutte le pseudo manifestazioni culturali che si ostinano a propinare.
BASTA con le passeggiate barocche, le settimane quasimodiane, le letture di poesie di poeti locali, con le degustazioni dei prodotti locali. Chi è quel pazzo che mangerebbe fave e cioccolato con quaranta gradi di temperatura?
Roba da tedeschi in vacanza anche se poi, a pensarci, a rimpinzarsi la pancia è tutta la gente del luogo.
Non sopporto nemmeno l’aria di sciatteria che si respira in giro. Signore taglie forti con il prendisole a fantasia floreale, vecchietti con pantaloncini corti, pedalini e mocassini, piedi che calzano infradito plastificate che solo le famose scarpe da scoglio in plastica colorata riescono a superarle in bruttezza.
Per finire due cose mi fanno imbestialire: i mollettoni ai capelli perché tanto è estate e i capelli ordinati non si portano e i completino sportivi – maglietta e pantaloncini coordinati – da indossare la mattina per comprare il giornale o fare la spesa.
Visto che fa caldo come mai non si va tutti al ristorante a cenare in canottiera?
Non sono una fanatica del galateo, ma a qualcuno si dovrebbe imporre come medicina.
Seduta sul mio usuale scoglio, al riparo dal sole come un vampiro, saluto le mie vacanze oramai terminate. A coccolarmi ci pensa un mare azzurro e pieno di onde che danno voce al mio solito brontolio interiore.
KENAVA …. Ciao in bretone.

Commenti

  1. Bentornata!I vecchietti col pantaloncino beige e i pedalini colonizzano tutta italia a quanto pare!
    Consiglio una capatina a Venezia l'estate prossima. Malgrado non mi piaccia dare adito a luoghi comuni sappi che è pieno di zanzare...già,e di nebbia se ti va di venire d'inverno (per la cronaca,venezia nebbiosa è imperdibile),però è pure vero che se te ne vuoi stare in pace nessuno ti romperà.Puoi benissimo gettare il cellulare dalla gondola dando la colpa ad un'onda anomala.
    Mi dispiace per le tue ferie, anzi non proprio,quando leggo/sento di persone che come me se la passano così così la mia frustrazione diminuisce,quindi ti ringrazio.
    A risentirci. L.

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