Diario delle mie vacanze

Il momento più bello delle ferie estive è la vigilia. E’ un momento carico di aspettative. Dici a te stesso che quest’anno non sarà come i precedenti che farai in modo di riposarti e di pensare solo a te stesso. FALSO!
Già dal primo giorno di vacanza sarai richiesto, preteso, cercato da tutti fuorché da quelli che vorresti ti cercassero o richiedessero.
Durante le ferie estive balenano in mente idee balzane tipo le riunioni di famiglia. L’intera dinastia ad eccezione dei defunti e dei mezzi accoppati dagli acciacchi che poverini (o beati loro) riposano tranquillamente.
Altra idea balzana che balena in mente è quella di contattare gli amici che non vedi da un po’. Appena termina la conversazione al telefono per mettersi d’accordo sul luogo e sull’ora dell’incontro riaffiora velocemente il motivo per il quale questi amici non li vedevi da tanto. SONO PALLOSI.
A parte le idee balzane, bisognerebbe eliminare dalle ferie estive: mamme, fratelli e sorelle, zii, nipoti e, per chi li ha, i nonni.
Partiamo dalla mamma. Ha sempre un lavoretto da farti compiere: gli armadi da sistemare perché da sola non ce la fa; l’ispezione del tuo corredo non si sa mai le tarme (e se continuo di questo passo le tarme diventeranno grandi come leoni); la visita alla parente che tuo papà non digerisce proprio; le bollette da pagare e tanto perché non c’è mai fine al peggio ti tocca ascoltare i suoi monologhi dalla mattina alla sera. Non so gli altri, ma io ho una mamma che non riesce a stare zitta. Ha sempre qualcosa da dire, da raccontare, da chiedere e non le sembra vero avere una vittima in casa 24 ore su 24, almeno può tenersi in esercizio.
Fratelli, Sorelle, Zii e Nipoti: Non esiste categoria più subdola di questa. Bisognerebbe tenerli lontani il più possibile sennò il rischio è di ritrovarsi, per l’intera vacanza, a svolgere il ruolo di baby-sitter per la sorella/fratello e se si è ancora più sfortunati fare da balia pure alla zia che ammorba sugli acciacchi, i malanni, sulla bravura dei medici e degli infermieri e come un disco rotto ritorna a raccontare l’excursus della malattia …
La parte peggiore tocca a chi è in ferie, ma non tiene famiglia, come me. Dopo aver passato giorni estenuanti a tollerare nipoti viziati ed arroganti e parenti sull’orlo di una crisi di nervi solo perché vanno in panne ad organizzarsi per un viaggio di pochi giorni, mi sono ritrovata di nuovo dietro la mia scrivania a tollerare tutt’altro genere di persone arroganti e viziate, ma con parenti beatamente in viaggio che mandano MMS con facce felici e sorridenti in barba alla tua, sempre più imbufalita.
L’unica soluzione per eludere questa annuale condanna sarebbe quella di fare un viaggio. Darsi latitanti, ma se hai appena dilapidato i tuoi risparmi in una casa ciuccia-soldi ti rendi chiaramente conto che latitare non è la soluzione migliore. Soprattutto se qualche imbianchino, fedele seguace del movimento dadaista (nel suo caso applicato alla pittura muraria e non all’arte) trasforma il tuo bagno da un lineare e pallido arancione in un arancione acceso effetto agrume ammuffito. Risultato così devastante da costringermi a chiudere le imposte delle finestre allo scopo di evitare che la signora di fronte vedesse lo scempio e rimanesse accecata da tanto bagliore.
Alla fine è vero che bisogna guardarsi attorno perché c’è sempre qualcuno che sta peggio di te. Non ho dovuto osservare in giro troppo a lungo. Appena fuori dalla mia finestra, sul davanzale della finestra del palazzo di fronte è poggiata una vasca circolare piena di melma gialla. Se si osserva attentamente si possono notare due pesciolini rossi che nuotano in circolo, lentamente. In questa parte del palazzo batte il sole dalle dieci alle cinque del pomeriggio, costantemente. A volere essere onesti la mia ricerca ha dato i suoi frutti. C’è chi ha un’aria più “bollita” della mia.

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