Mah

Oggi sono arrabbiata. Sai che novità! C’è chi batte i piedi, fa un po’ di casino e viene trattato come il figliol prodigo e chi si comporta da bravo figliolo e non gli viene nemmeno data una carezza di incoraggiamento. Mah!
Mi sono iscritta, o meglio mi hanno iscritta, su Facebook. Domanda. Ma a che (bip) serve?
Commenti idioti, foto scialbe, fan club inutili. E’ solo una vetrina dove passa chi ama apparire. Io che odio mostrarmi sono un pesce fuori dall’acqua e non ho foto di gite scolastiche o davanti ad una torta durante la festa di laurea da pubblicare. Non conosco Fanny, Faby, Tommy, Sammy, Bobby, LouLou vari da rintracciare o da cui farmi rintracciare. Anche qui sono un viandante solitario.
Fare parte del gruppo … ma cosa diavolo significa? Mangiare la pizza nel posto più in anche se fa schifo quello che ti danno da mangiare. Andare a prendere l’aperitivo nel bar più cool della zona solo per essere fra quelli che vanno lì e quindi sono trendy. Frequentare la palestra più rinomata, comprare i vestiti secondo le marche e non secondo i gusti. Uniformarsi. Io non mi plasmo secondo le richieste di mercato.
Non mi piacciono le caste, né le categorie. La mia città è piena di questi piccoli nuclei che mai oserebbero aprire a colui che ritengono un non eletto o un non standardizzato. Boh. Ma quanti siamo quelli che che riusciamo a guardare oltre l’etichetta, il ruolo, la posizione, il nome che si porta?
Sentirsi fuori posto, per un tipo ordinato come me non solo è spiacevole, ma curioso. Fuori posto, sì, ma pure fuori tempo e si dà il caso che io sia molto puntuale.
Io sono quella che rema sempre contro, che va ostinatamente e a testa bassa verso la direzione opposta a quella degli altri. Io sono la pecora nera, quella mai perfettamente integrata, mai gestibile o domabile.
Io sono la personificazione dell’ imprecisione. Sono quella dai capelli sempre in disordine, che indossa capi anonimi. Sono il tipo da pelo nell’uovo che nell’uovo trova veramente il pelo. Colei che se si fa il gioco dei bastoncini prende sempre quello più corto. La ragazza medio-carina, medio-intelligente che è peggio che essere brutta. Sono una creatura di Dio, creata da Dio durante un calo di creatività. Sono quella che appare scostante, snob, antipatica e spesso gode nell’apparire tale. Perché più tempo passa e meno tollero la gente e i copioni che recita. Più passa il tempo e meno sopporto la gente narcisista che mi sta accanto. Più passa il tempo e con più decisione si manifesta in me il desiderio di rompere con tutto e tutti perché tanto non mi piaceranno, né gli piacerò mai.
Ma perché questo senso di inadeguatezza? Semplice. Non ho ancora trovato il mio ruolo. Forse sono troppo intelligente e il resto del mondo troppo semplice quindi non alla mia altezza? Gli altri mi annoiano per questo? Forse vivo male perché penso e pretendo troppo? O forse sono troppo delicata per vivere in questo mondo di caterpillar? Certo che se mi aspettassi meno da me e dagli altri sarei di sicuro più serena.
Mi dite che sono intelligente, che sono carina, che sono speciale, che “ce ne fossero come me”. Dite che sono in gamba , affidabile, seria. Dite che ho quel pizzico di ironia che non guasta mai. Dite che sono indispensabile, che se non ci fossi dovrebbero inventarmi. Dite che sono un’anima eletta in un mondo che si è orami sporcato. Dite che devo restare come sono, che devo essere paziente e che arriverà il mio momento. Dite di invidiarmi e che come me non riuscirete ad essere mai. Dite tante cose, io solo una. Tutto quello che voi dite, non è vero per niente. Se fosse vero tutto ciò io volerei alto e non dovrei accontentarmi di razzolare in un cortile.

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