Requiem

Solo ora mi va di parlare, anzi scrivere e commentare quanto accaduto al piccolo Giuseppe.
In questi giorni ho sempre e solo sentito chiedere di chi fosse la colpa di tale tragedia. Mai domanda è stata più sciocca e inutile. Ma ancora più sciocche e inutili sono state le risposte che mio malgrado ho ascoltato.
Si dice che cane non mangia cane, ma noi uomini siamo bravi a sbranarci l’un l’altro. E la nostra ferocia contagia anche chi è generalmente definito il migliore amico dell’uomo.
Chi dovrà pagare non pagherà e come al solito sconterà i peccati solo colui che non ha appigli ai quali aggrapparsi e intanto qualcuno piange un figlio perso in un modo assurdo.
Mi chiedevo cosa avrebbe mai detto il prete durante il funerale. Qualcosa mi hanno riferito, ma quello che ho letto mi lascia ancora più perplessa. “Non bisogna idolatrare gli animali”. “Bisogna rispettarli in quanto creature nate per esistere in funzione dell’uomo”.
Strano che a dire questo sia proprio il fratello di colui che ha idolatrato talmente gli animali da considerare quello sport “ignobile” che è la caccia, uno sport da fare quotidianamente e che gli è pure costato la vita.
Strano che abbia parlato di idolatria. Se chi custodiva quelle bestie le avesse idolatrate non le avrebbe rese macchine assassine.
Davanti a certi fatti bisognerebbe rispettare solo la pratica del silenzio. Proprio il considerarci superiori agli esseri animali porta a quello che è successo, a non rispettarli, a non prendercene cura se la moda del momento è passata, a cacciarli, a considerarli animali e quindi senza anima. Dove si trova l’idolatria in questo?
Io non la vedo, e non ci ha visto giusto nemmeno colui che doveva risollevare gli animi di quei genitori che davanti ad una tragedia simile, mai troveranno risposte, pace, sollievo alla pena.
Incolpiamo i cani e così sia. No, mi spiace, caro il mio prete, il volto di quel bambino non è il volto di Gesù Cristo con la corona di spine. E’ il volto di un bimbo innocente che paga le colpe degli uomini e non è Gesù Cristo, quindi non risorgerà mai più.
Sono d’accordo. Abbattiamo gli animali, tanto oramai sono solo belve assassine. Ma iniziamo a risvegliare le coscienze della gente. Insegniamo loro che la natura ed i suoi abitanti vanno rispettati. Seguiamo l’esempio di San Francesco. Non mi pare che idolatrasse il lupo e che questi lo abbia sbranato. C’è una parola che divide l’idolatria dalla sciagurataggine. E' RISPETTO e questo bisogna portarlo verso qualunque cosa.

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