La verità é che fa male

Sono stata usata come una marionetta, spostata da una parte all’altra, usata come jolly (per usare un eufemismo, altrimenti bisognerebbe dire come tappabuchi). Ho regalato ore e giorni del mio tempo. Ho impiegato il mio tempo libero a loro servizio, le notti, i sabati e le domeniche. Mi sono sentita in colpa se non sono riuscita a portare a compimento una cosa. Ho passato il tempo a studiare e proporre soluzioni o migliorie e il risultato è : “Sei bella, buona e brava, ma da dove sei non ti schioderai mai. Perché c’è altra gente buona, bella e brava che ci piace di più”.
Confermo che oramai per me le velleità lavorative non esistono più. Sono ancora convinta che non vale la pena soffrire per le ingiustizie che vedo ogni giorno otto ore su otto.
Ma fra un collega che va avanti grazie all’amicizia con … che sta per i fatti propri e uno che va avanti grazie all’amicizia con … e che osa controllarti, fare la spia, fare lo sbruffone … c’è una grande differenza.
Uno che osa chiamarti al telefono per controllare se rispondi. Uno che osa fare questo e anche di peggio e che al confronto io sono un gigante di intelligenza e costui inferiore ad un’ameba, ad un organismo monocellulare … mi viene una rabbia che mi fa bruciare lo stomaco e sputare bile a destra e manca come l’indemoniata del film L’Esorcista.
Poi vieni pure a sapere che dopo dieci anni che sgobbi (assieme ad altri che hanno sgobbato assieme a te) sei sempre al solito livello e alla solita paga e qualcun altro non solo sale di livello, ma anche di mansione e retribuzione per giunta passando il tempo a farsi i fatti propri: facebook, msn, ristrutturare.com, cicciopasticcio.it ecc.. ecc…
Bene, ora io andrò a casa mia e farò finta che niente so e che tutto quello che verrò a sapere non mi scalfirà più di tanto. Cosciente che non ho occhioni dolci da sbattere e nessun contraccambio da dare cercherò di concentrami sulle cose che mi fanno stare bene. So che non ci riuscirò appieno, ma devo necessariamente trovare il modo di evadere da questo schifo, perché la sozzura che pesto ogni giorno, l’aria appestata che respiro non devo e non voglio portarla nella mia casa di bambola. Questo mai.

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