Alterazioni 2

E già, cambiamo lavoro. Fuggiamo via, sempre sia possibile trovare una valida alternativa. E quando si trova, cambiano le facce, ma non le situazioni. Prendiamo invece atto che, nonostante non siamo più nel medioevo da anni, se non si appartiene alla casta o non vi si è legati da qualche filo diretto o indiretto, strada non se ne farà mai.
Chi ti suggerisce di cambiare aria, generalmente svolge un lavoro che di ore d’aria te ne concede in larga misura. Spesso ha avuto pure la fortuna di avere un’adolescenza tranquilla, avrà avuto l’opportunità di studiare e laurearsi, magari conducendo la vita da universitario medio (divertimenti, viaggi, comitive e i soldi di papà) Spesso costui osa dire che studiare gli è costato molti sacrifici. Poveretto! Avrei voluto farli io questi sacrifici e invece sono gli unici che mi sono stati negati, poi ne ho fatti e ne faccio di tutti i generi.
La verità è che non siamo in un libro di Coelho o Bambarén dove tutto dipende dalla volontà dell’uomo e dal coraggio che ha nel mollare tutto per cambiare la propria vita. Non siamo nomadi, abbiamo una casa da pagare, si deve mangiare, ci si deve vestire e anche accontentarsi di poco non basterebbe. I suggerimenti di questi scrittori sono suggerimenti da manualetto per l’imbecille. La vita è un’altra cosa e nella vita bisogna scendere a compromessi, bisogna prendere delusioni, a volte si vince e spesso di perde. Poi ci sono i fortunati, ma almeno io non appartengo a questi.
Io so, non credo, so di essere una persona in gamba, intelligente, capace. So di avere molti difetti, ma altrettante qualità. Io non mi lagno. Osservo e appunto. Tutto. Purtroppo mi capitano spesso solo cose fastidiose che me li tiri addosso o mi vengono addosso da sole poco importa. Non è il tipo di approccio alla vita che può cambiare le cose. Anche se arrivassi ogni giorno qui dentro con un sorriso a trentadue denti ci sarebbe sempre qualcuno pronto a guastarmi la giornata. Se fossi certa di essere in torto, me ne starei comunque con il broncio, ma non mi sentirei così impotente di fronte al fallimento.
E come si debella il senso di fallimento, nonostante si abbia la coscienza a posto, quando gente idiota o che non ha mai mosso un dito, accumula opportunità una dietro l’altra? E come si può stare in pace con la propria coscienza, quando l’impotenza porta ad invidiare proprio quella gente che dovrebbe invece essere compatita fino al punto che la tua rabbia viene interpretata solo come invidia ed a questo punto non è più credibile quello che dici né il tuo stato d’animo.
Allora a cosa è servito lottare? A nulla, solamente a scavarti la fossa da solo e ti rendi conto solo dopo che avresti potuto spendere il tempo impiegato a curarti delle cose che veramente sono importanti, ma che hai messo in secondo piano in nome di una inutile chimera. Ma è così che oramai va il mondo, quello che qualcuno chiama berlusconismo, qualche altro lo appella come consumismo (ma sono la stessa cosa) e vero è.
Infatti siamo tutti dispiaciuti per la morte di Mike Bongiorno che non ha fatto altro che rappresentare la mediocrità e la banalità che ci contraddistingue. Ma sì, mettiamoci tutti davanti alla TV, rispondiamo alle domande dei quiz da casa e stracatafottiamoci di quello che ci succede.

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