Inutile

Boh! La mattina non vado più al lavoro, ma mi reco all'asilo. Argomenti da bambini, problemi da bambini, liti da bambini. A ventiquattro anni non ero così, ero di certo più matura, così come lo erano i miei colleghi coetanei o i miei amici coetanei. Fatte le debite eccezioni, la maggior parte dei nuovi arrivati ha una maturità ... o meglio, non ha maturità. Così inizio a trovarmi male, proprio dove sono cresciuta. E' un paradosso. Dovrei essere io a fare da padrona di casa e invece mi tocca fare da maestra ad un gruppo di bambini vocianti che sbaglia il luogo di lavoro per l'ora di ricreazione. Buffo no? Io volevo fare la maestra. Però volevo insegnare a dei veri bambini. Peccato.
In verità non mi importa più di nulla. Non sapevo fosse così bella la resa. Se mi trovassi nel Medio Evo potrei indossare una tunica scura, andare a vivere nei boschi e predire il futuro bruciando incensi e consultando sfere di vetro. Sarebbe di sicuro un'attività più divertente di quella attuale. Ma nell'era moderna anche le streghe si sono evolute e hanno perso di fascino. Adesso le streghe si fanno pubblicità su internet e su volantini. Oddio, la clientela non manca mai. Esisterà sempre qualche imbecille che si lascerà derubare. Ma di certo non é colpa delle streghe é sempre colpa dell'imbecillità.
In questo periodo mi chiedo giornalmente quale altro lavoro potrei inventarmi. Non é periodo, non é il momento propizio, tutto quello che mi viene in mente é subito ostacolato dagli impedimenti del periodo no: crisi economica, incertezza per il futuro, mancanza di fondi e per ultimo mancanza di forze.
OK! vado a prendere la mia dose quotidiana, mi reco a fare la mia cura di bellezza. Rimango, nonostante tutto pallida ed esangue. Avrò una perdita nel mio sistema venoso? Come il tubo dell'aria condizionata della mia auto? Mi toccherà bere un liquido blu che testimonierà dove si trova questo buco infame che mi fa perdere le forze? Boh. Alla fine, la forza non mi serve nemmeno più. Non devo mica combattere. Mi sono arresa, mi pare. E nel caso il leone che mi dorme dentro emetta un ruggito farò finta di non averlo sentito. Si stancherà anche lui prima o poi. O morirà di fame non avendo prede da sbranare. Magari, se lo vedo esangue e affaticato come lo sono io, lo porto con me a fare una bella cura di bellezza. Forse con lui funzionerà.
Ma guarda, proprio adesso la mia collega preferita ha citofonato chiedendo se avessimo del solvente per le unghie!
Solvente per le unghie? Al lavoro? Le si sarà scheggiata la french manicure? Poverina, é un disastro, come farà a reggere il telefono, ad ammaliare gli interlocutori con un unghia scheggiata?
Ecco, di fronte a questi fatti il leone ruggisce, ma lo avevo appena scritto che farò finta di non sentirlo.

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