Frust(AZIONI)

Un blog è un blog e basta. Non è una vetrina dove mostrare cosa si è capaci di fare. Non è un diario segreto, perché un diario segreto non è dato leggere a nessuno. Un blog è un confessionale virtuale, una pattumiera dove vomitare tutto quello che avvelena l’anima. E’ un luogo neutro, un posto che non sarà mai avvelenato dalle scorie del vivere quotidiano.
Se si scrive qualcosa su un blog qualcuno potrebbe leggerlo e commentarlo. I commenti possono essere moderati, rimossi o cancellati. Generalmente io accetto qualunque parere, ma non permetto a nessuno (né sul blog, né nella vita vera) di psicanalizzarmi.
In primo luogo non credo alla psicanalisi. Soprattutto a quella praticata da chiunque, senza averne il titolo o le capacità.
Disse Goethe in una lettera destinata a Schiller: “… gli è odioso tutto ciò che istruisce il suo intelletto senza vivificare la sua attività”.
Fatti i dovuti distinguo fra il contenuto della lettera e il contesto nel quale vivo, la frase riassume il mio unico senso di frustrazione, se vogliamo chiamarlo così.
Inoltre, sapere leggere è un dono che non è dato avere a chiunque. Quasi tutti riescono a leggere speditamente, ma sapere leggere, per me, significa, avere la sensibilità di leggere fra le righe, di capire il senso di una virgola o di un punto messi in una posizione piuttosto che in un'altra. E’ riuscire a dare la giusta intonazione alla frase: sarcasmo, cinismo, entusiasmo, felicità, stupore, ma …. Ma chi scrive in un blog sa che può venire frainteso e se chi scrive in un blog ha il mio stesso carattere, la maggior parte delle volte se ne sbatte. Accetta le provocazioni, sopporta le critiche, dà spazio ai pareri contrastanti almeno finché le provocazioni non siano appositamente malevole e le più malevoli considerazioni sono quelle che nascono dalle frustrazioni di chi sottolinea le pseudo frustrazioni altrui per mascherare le proprie.
Se desiderare qualcosa che non si può avere è frustante non so dirlo. So che dal senso di impotenza e dalla sofferenza del cuore e della mente sono nate le opere più belle.
In ogni caso, dal mio faro (vero o virtuale che sia) niente risulta annebbiato, anzi, mai luce è stata più chiara per illuminare le miserie umane, comprese le mie.

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