Alla ricerca delle Tortine perdute

Rivoglio le tortine del Mulino Bianco, quei dolcetti a forma di apple pie e ripieni di frutta. Da piccola li adoravo. Erano le uniche merendine, assieme ai pandorini che usavo mangiare a colazione e a merenda. Ma perché le cose più buone non le ripropongono più.
Adesso mi propinano quegli orrendi flauti, le camille che non hanno più il sapore delle camille e quei pani rotondi rammolliti con le goccie di cioccolato che se le tieni in mano un po’ più stretti viene fuori un’informe pappetta. Rivoglio le mei tortine e preferibilmente senza variazioni alla ricetta. Grazie.
Ditemi pure che sarò una nostalgica, ma le tortine meritano di ritornare in vita.
Non avrò più sei anni, non ci sarà più Bim Bum Bam, né i compiti del pomeriggio, ma posso comunque ritagliarmi cinque minuti per mangiare una merendina e pensare al passato.
Le tortine per me valgono quanto le maddalene per Proust. Vogliamo pensarci su?
E’ da un po’ che ci penso. E poi mi è venuta questa bella idea. Sto seguendo una dieta che prevede l’eliminazione del pane e della pasta colpevoli di gonfiarmi la pancia e rendermela come una mongolfiera. Mentre mangiavo a piccole cucchiaiate un orrendo e orripilante yougurt con pezzi di fragola molliccia mi sono messa a fare delle associazioni mentali. Dalla fragola sono passata alle crostastine della mulino bianco che in passato vendevano non solo farcite di marmellata all’albicocca, ma pure di arancia e fragola e un altro gusto che non ricordo. Dalle crostatine alle tortine il passo è stato brevissimo. Così mi sono collegata al sito della Mulino Bianco tentando di trovare le mie Tortine. E le ho trovate fra la pubblicità passata. Che gioia e che tristezza allo stesso tempo.
Ora mi si è incuneato in testa questo pensiero e so che non se ne andrà finché non ritroverò le mie tortine. Così ho scritto alla Mulin Bianco, pregandoli in ginocchio di armi ascolto e ho scoperto che sono in buona compagnia. Sig. Barilla potrebbe esaudirci questo piccolo desiderio?
Non sono sciocca, spero. E’ questione di punti di vista. Adesso che la mia pausa pranzo sarà costellata di yogurt di barrette energetiche e gallette di riso penserò più spesso alla mia tortina.
Speriamo che il sacrificio abbia un senso, non vorrei che la mia pancia rimanesse gonfia e io perdessi solo giorni di panini con lo speck.
Stasera si va in piscina, forse. Vorrei trovare un corso in orario decente e che mi entusiasmi più che alzare pesi toccati da tante mani sudaticcie prima di me. Io odio la palestra. Odio sudare, correre su un tappeto che non è nemmeno volante. Odio lo step. Mi diverte di più l’ellittico, ma dopo dieci minuti di camminata stile sci mi scoccio. Così ho deciso di tornare al mio elemento preferito: l’acqua. Ce la farò? Non so, forse dovrei chiederlo alla mia pigrizia.

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