I sapori perduti

Niente cibo lievitato, più proteine e meno carboidrati. Frutta e verdura preferibilmente cotte?
Bene, io che vivo di solo pane e non torno a casa per pranzo cosa mai dovrei mangiare? Idea! Le gallette di riso. Una meraviglia. Se fai finta di masticare, a parte l’avere la bocca vuota, la sensazione che ti rimane dopo aver deglutito è la stessa. Un gran senso di vuoto. Mangiare e non sentire i sapori è una tristezza. In questa settimana avrò consumato chili di yogurt (che trovo repellente) e chili di gallette. La sera arrivo a casa affamata e al posto di cene luculliane mi trovo la fettina di petto di pollo arrostita che viene sempre secca e più la cuoci e più puzza di pesce marcio.
Vorrei dire allo specialista che mi ha visitata che potrebbe avere un futuro come aguzzino. Magarì starò meglio, ma sarò triste a furia di mangiare paglia. Non sono mica un cavallo.
Proprio adesso, mentre addento una galletta di riso con i betaglucani dell’orzo e scrivo per scaricare la rabbia, non posso fare a meno di pensare a tutte le cose che non mi sono mai piaciute e che adesso mangerei: pollo arrosto, filetto ai ferri, lasagne al forno, cotolette, ceci e fagioli… Più ci penso e più i morsi alla povera galletta diventano feroci.
Non che io sia mai stata una buona forchetta, ma il sentirmi libera di mangiare ciò che volevo mi bastava. E’ che odio le costrizioni, i doveri. E comunque, l’ho detto pure allo specialista, al cappuccino e al cornetto della mattina non rinuncio a meno che non voglia trasformarmi in una bestia feroce.
Comunque cerco di prendere il lato buono della faccenda. La pelle sta diventando più liscia e pulita, la pancia è sempre sgonfia e ho più tempo durante la pausa pranzo. Mangio due o tre gallette e poi esco a fare una passeggiata, rigorosamente a piedi. Godo degli odori dei pranzi altrui e poi vado al bar a bere un succo di frutta alla mela verde che sa di shampoo. Mi ricordo lo shampoo Campus alla mela verde di quando ero bambina e che mia madre un giorno comprò e per la nausea che le fece quell’odore di frutta finì per lavarci le scope. Io, invece, quello shampoo lo adoravo e mi piaceva guardare la signorina con le mele in testa. Una specie di Medusa vegetariana!
E’ vero, però, scrivo e non penso più a niente. Mi torna il pensiero al passato anche perché di presente ne ho poco. E’ tutto troppo grigio. Però dimentico le voglie del cibo e mi viene invece la fretta di concludere questo post per fare una passeggiata. Per dirla in senso biblico: Non di solo pane vive l’uomo, ma anche di gallette e pere e cotte.

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