Risvegli

Eccoci qua. Ed in barba agli scettici posso affermare che continua il mio stato di grazia.
Ho scelto di non scrivere nulla sul mio blog a causa del libro di racconti di Tabucchi, o meglio, per rispetto verso coloro che, come Tabucchi, SANNO veramente scrivere.
Poi ho pensato che io non dovevo pubblicare nulla e che il mio blog è solo la trasposizione in forma tecnologica della mia coscienza, quindi ho deciso di riprendere.
Per fortuna ho deciso di riprendere, sennò rischiavo di esplodere o fare esplodere il destinatario delle mie considerazioni. Considerazioni che, per mancanza di tempo, conservavo per la domenica mattina.
Sono accadute tante cose che mi hanno portata a spendere tante parole. Non li riprenderò qui, non avrebbe senso. Quindi è come se inizassi un nuovo quaderno. Pagina pulita e attenta a non commettere pasticci per evitare di sciupare tutto.
E’ inziata la privamere, praticamente il conto alla rovescia per la mia dannazione: L’ESTATE.
E’ iniziata la mia allergia. Speriamo stavolta sia meno forte rispetto agli anni passati.
Non faccio i precetti pasquali perché tanto non li rispetterei. Sto cercando di essere equa nei giudizi e meno sanguigna nelle reazioni e soprattutto indifferente alle ingiustizie lavorative.
La primavera per tutti è il periodo del risveglio, io invece vado in letargo. Letterarlmente.
Ho pure deciso di mettermi a dieta, pur non avendone bisogno, ho deciso che devo depurarmi da tutte le scorie alimentari e non immagazzinate durante l’inverno.
E poi ci sono tante cose che vorrei fare e che sicuramente non farò, ma l’idea di avere un progetto in mente mi rende euforica.
Ai momenti di sconforto non do più retta. Mettere il muso serve a niente. I problemi non si risolveranno da soli, lo so, ma non si risolveranno nemmeno se mi arrabbio. Quindi eccomi approdata allo stato di grazia.
Con questo mio post concludo perché mi sono accorta di non aver nulla di nuovo da raccontare. Il prossimo sarà scritto sulla pagina pulita del mio quaderno nuovo. Parole nuove e pensieri nuovi. Sembra un titolo di una canzone di Battisti che io non citerò mai perché lo trovo un pessimo cantante.
Invece faccio gli auguri di Buon Compleanno a Luigi (Tenco) che oggi avrebbe 72 anni e sicuramente sarebbe ancora brillante come quando morì e non imbolsito e rimbambito come i suoi colleghi coetani (ad eccezione di Gino Paoli) che partecipano alle trasmissioni revival scimmiottando (malamente) sé stessi.

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