Tanti pensieri e poche parole

Il mio nuovo motto (non che ne avessi altri prima): Le mie capacità cognitive, in campo lavorativo, saranno rapportate alle mie entrate finanziarie. A breve risulterò completamente idiota.
Qui c’è l’inferno ed io sono una dei pochi che non si affanna. Mi basta già l’asma allergica. Il sole sembra splendere di nuovo, mi mancherà l’inverno. Ora non mi resta che rassegnarmi all’interminabile estate. Cercherò di prendere il lato positivo. C’è più caldo e i muri tinteggiati asciugheranno prima, potrò aprire le imposte e arieggiare il locale, potrò usare meno levapelucchi che passo forsennatamente sui maglioni. Non raccoglierò la cenere del camino, non si formerà vapore durante le mie operazioni di alta cucina. Insomma, morirò dal caldo, ma farò meno fatica.
Mi piacerebbe fare un altro viaggio questa estate, ma credo che sarò costretta a rimandare. Mi piacerebbe visitare la Scozia. Fregati …. Pensavate avrei detto la Bretagna. Ovvio che lì ci devo andare, altrimenti imparare il bretone che senso avrebbe?
Nell’attesa si avveri il sogno, cerco di vivere, sopportando, tutti i difetti della mia città. Non parlo delle buche nelle strade, ormai mi sono rassegnata, ogni mattina, a fare zig zag per evitare quelle più profonde. A proposito, Caterina, la mia auto, ringrazia sindaco, assessori e consiglieri e ringrazia pure la padrona di Caterina, a modo suo, ad ogni buca beccata.
Sono i modicani che si sono trasformati, in peggio. Giorno dopo giorno, assisto ad una loro trasformazione che mi spiazza. Hanno acquisito la tracotanza ragusana e la mafiosaggine vittorio-comisana. Questa trasformazione è troppo veloce e mi impensierisce.
Metterei mai al mondo un figlio destinato ad abbrutirsi o peggio ancora essere deriso perché ben educato? Non credo proprio. Siamo sempre più incivili. Anzi no, SONO SEMPRE PIU’ INCIVILI. Io non mi sforzo nemmeno di comportarmi bene, mi viene naturale.
Che dire. Non siamo messi per nulla bene. Silvio fa fatto tante cose sbagliate, ma la peggiore, a mio avviso, è quella di essere diventato il portabandiera del: la forza dei numeri è il lasciapassare per tutto. Io ho i numeri, quindi faccio quello che voglio, in barba a coloro che credono ancora che bisogna essere civili.
Non che qualcuno, votato per farlo, abbia fatto qualcosa per contrastare questo strapotere.
In questo periodo della mia vita mi sento in balia di gente che non agisce e parla solamente. Lo fanno al lavoro con riuinioni fiume, lo fanno i politici della mia città durante le sedute comunali, lo fanno nel mio paese sedendo nei salotti delle TV e blaterando in continuazione. Mai un’azione, solo belle parole.
Se è vero che il pensiero è azione, allora chi parla si presuppone non pensi prima di aprire bocca.

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