Idee imprenditoriali

Impacchi di fango a caldo e a freddo, creme dopo trattamento impacchi, balsami giro-seno e giro-vita. Anti- aging, collagene, peeling, cerette, balsami, maschere viso e capelli e tanto altro ancora.
A voler seguire tutto questo bisognerebbe disporre di una giornata di 48 ore e di un clone (adesso avatar) che vada a lavorare al posto tuo. Anche se, a ben pensarci, non so se conviene andare a lavorare o sottostare a tutte queste torture.
Ammetto che pure io ho ceduto e ad ogni primavera, come ad ogni ragazza, mi assale la paura da vestiti leggeri. La mia pancia e il mio sedere che in inverno sono entrati degnamente nei vestiti senza crearmi problemi alcuni ad ogni primavera sembrano lievitare spaventosamente. Soprattutto quest’anno che in palestra proprio non ci sono potuta andare. Così, sperando in un miracolo anche io compro e compro le cose più costose pensando che siano di sicuro più valide. Bevo litri d’acqua per depurarmi e accantono tutte le schifezze che vorrei ingurgitare per lenire il mio nervosismo lavorativo. I risultati sperati non arrivano mai. La pancia e il sedere rimangono come sono. Dopo un periodo di sbandamento e vergogna li espongo al sole e li affondo in acqua allegramente.
Se adesso ho un approccio più leggero verso le beghe lavorative questo non vuol dire che ho iniziato ad amare quello che faccio. Proprio no. La mia idea rimane sempre una: aprire una sala da tea con una piccola libreria e una sala dove si ci si possa intrattenere studiando le rune, i tarocchi o semplicemente lavorare a maglia. Il nome ce l’ho da un po’, ma a dirlo adesso non sarebbe una novità visto il revival di Alice nel Paese delle meraviglie. La mia sala da tea doveva chiamarsi “Lo Stregatto”. Ho pure, nei momenti liberi, fatto uno schizzo dove si vede una piccola strega con un gatto nero stilizzato. E adesso rubatemi l’idea, tanto ci sono abituata. Ho già raccontato di quando mi sono incaponita a voler riprodurre sulle piastrelle dei quadri famosi da usare per fondi piscina. La mia idea era quella di immergersi in un quadro di Magritte, ma con mio sommo dispiacere ci aveva pensato anche qualcun altro e aveva messo in pratica (avendo più tempo, più soldi e il lavoro adatto) la mia bella pensata.
Allora, aprite pure la vostra (mia) sala da tea, almeno, però, invitatemi.

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