Sognando l'autunno

Devo perdere (non necessariamente) due chili. Se li tengo, rimango sempre entro il mio peso forma, ma non entro più nei miei abitini estivi dell’anno scorso. Siccome è tempo di crisi, preferisco perderli che rifare mezzo guardaroba. A contribuire alla dieta lampo è stato il tipico malanno di stagione che colpisce lo stomaco. Risultato: dieta ferrea dalla settimana scorsa. Se solo vedo o penso ad un po’ di cibo sto male.
Sto pure facendo un piccolo corso, on line, di dizione. Voglio perdere il vizio di farmi scappare le E e le O aperte quando invece andrebbero pronunciate chiuse. Mi sono persa in mezzo alle regole, soprattutto alle eccezioni. Per la e da pronunciare chiusa, ci sono 10000 eccezioni che portano a pronunciarla aperta. Insomma, un vero casino. Non che mi serva a qualcosa, è quella leggera inflessione sicula che mi sta maledettamente antipatica.
Il caldo è, purtroppo, arrivato. Ho già iniziato con il conto alla rovescia e siamo ancora a metà giugno. Quando torna l’autunno? Nel palazzo di fronte, vedo le signore con i prendisole, le ciabatte, affacciate al balcone a chiacchierare con le dirimpettaie. Beate loro. Non hanno clienti noiosi o cialtroni, né pedanti o arroganti. Non hanno colleghi rompipalle o capi serpenti. Hanno tanto tempo a disposizione e tutta l’autonomia per poterselo gestire. Certo, misantropa come sono, non credo sarei molto ricercata come vicina, ma quello che invidio loro è la totale rilassatezza quando invece io devo solamente correre.
Il boss non mi saluta nemmeno più. Non avrà gradito la mia intenzione di seguire la collaboratrice che non collabora più con lui. Non me ne importa più di tanto. Decido io chi deve gestire i miei esigui, piccoli, microscopici interessi. Almeno non ho avuto paura di lui, come tanti altri, decidendo di spezzare l’incantesimo. Penso sia una persona veramente subdola e pericolosa. Se hai da fare con lui ti sporchi di una sostanza vischiosa che non te la togli più di dosso.
Quest’anno nessuna vacanza. Che tristezza, se torno con il pensiero a quello che fu un anno fa. Mare, boschi, brughiere, spazi infiniti, silenzio, quiete, profumo di funghi ed erba bagnata. Giardini e laghetti, cigni e gabbiani. Un vero paradiso. Questa estate, invece, sarà piena di rovi, campi arsi, odore di erba bruciata, serpi e gechi, zanzare e umidità, stanze calde e negozi igloo, sabbia, mare (poco), lavoro (tanto) e niente che spezzerà la monotonia. Dimenticavo … i mondiali ….. Un inferno!

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