Meno .... non mi importa più!

Sabato sera a casa di amici. C'era chi sta costruendo la seconda casa per le vacanze, chi, dopo qualche anno di sacrifici (lo ammetto), ma anche grazie ad una situazione che gli ha permesso di farli, adesso fa il lavoro che gli piace, c'era chi non si é mai posto nessun problema e tutto gli é cascato facile, facile dal cielo e poi c'ero io: più muta e melanconica del solito e, nonostante non c'erano i presupposti, fuori posto come non mai.
I momenti dei bilanci e dei ripensamenti di solito mi prendono in autunno. Quest'anno no. Sarà il caldo che mi intristisce, saranno gli ultimi eventi che mi sono capitati, sarà questa casa che prima amavo e adesso inizio a vedere con fastidio, saranno tante altre cose che mi rifiuto di analizzare, ma il momento del bilancio é arrivato in anticipo e non posso esimermi dal tirare le somme.
In questo tardo pomeriggio di una domenica estiva, mi sono messa in testa che bisogna darsi una mossa, rischiare, inseguire i sogni che ho nascosto in soffitta, assieme alle cose che non uso più, ma che non ho cuore di buttare via. E questo é il mio sbaglio: attaccarsi alle cose che erano e non alle cose che saranno.
Certo non è facile, non trovo un punto di inizio, non so nemmeno cosa voglio fare. Sì, é vero, mi vergogno ad ammetterlo, ma quello che vorrei fare più di tutto é scrivere il mio libro sui fari. Ne ho timore, non mi sento all'altezza, non so nemmeno perché poi. Non deve diventare un best-seller, non deve troneggiare sugli scaffali delle librerie. Deve essere soltanto una mia creatura, un figlio di carta che ogni tanto sfoglierò.
Ho pure dimenticato quanto manca al mio compleanno. Ho deciso che mi rifiuto di guardare il calendario. Quest'anno non voglio compiere gli anni, o almeno, non me ne voglio accorgere.
Tanto lo so che ci sarà sempre questo piccolo essere invisibile che si divertirà a scombinare tutto quello che organizzo, a rovinarmi i progetti, a devastarmi le illusioni. Che sia un essere demoniaco o un essere divino che mi mette alla prova come Dio con Giobbe, non mi importa più. Se esiste un essere superiore mi tocca ammettere che non ho i mezzi per combatterlo. L'unica cosa é lasciare che si diverta a rompermi le scatole. Tanto, quando noterà che io non mi ribello più, quando si accorgerà che non ci saranno più castelli di carte da fare crollare, sogni segreti da distruggere si annoierà e forse mi lascerà in pace. O, forse, mi torturerà, per rabbia, ancora di più.

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