Atterraggi

Alzano la manina e si dimenano sulla sedia per la smania di rispondere. Tornano a casa gongolanti, certi che il mondo giri grazie a loro. Dispensano sapienza: parli di cinema e sanno tutto di tutti i registi. Parli di musica e hanno tutte le collezioni di tutti i generi musicali. Parli di letteratura e sono pure scrittori, di scienza e sono scienziati, di medicina e sono medici. Non hai la sciatica, ma la lombo sciatalgia, non prendi l’aspirina, ma l’acido acetilsalicilico. Uffa, datevi una calmata. Ma cosa dovete mai dimostrare? Che siete noiosi e rompiscatole? Quello vi viene d’istinto, naturalmente. Prendete un calmante, anzi una benzodiazepina!
Nonostante il terremoto abbia scosso gli animi e le cose, tutto è rientrato come se nulla fosse accaduto. Chi non faceva non fa, chi faceva fa ancora di più.
“Dobbiamo stringere la cinghia, cominciare con le privazioni, poi sarà quel che sarà”, mi diceva il bel ragazzo con le church's ai piedi e il moncler a proteggerlo da vento. Io con la mia borsa Carpisa e comunissime sneakers ai piedi seguirò il consiglio. Tanto più vinta di così non posso, meno prospettive come adesso non ne avrò. Sono a venti centimetri dal fondo. Bisogna vedere se lo toccherò con leggiadria, come un foglio di carta buttato giù da una finestra, o mi lascerò andare di peso come un sasso in un precipizio.

Io amo coloro che non sanno vivere anche se sono coloro che cadono perché essi sono coloro che attraversano.
Io amo i grandi spregiatori, perché sono i grandi adoratori, sono frecce di nostalgia verso l’altra riva.
Cosí parlò Zarathustra

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