Nubi Di Ieri Sul Nostro Domani Odierno (abitudinario) - Elio e le Storie Tese

Ebbene sì, si avvicina la cena della vigilia. Quella che guardi i piatti decorati a tema natalizio e te ne bei fino a quando l’orrido cibo non li rovina schizzandoli tutti.
La cena che vorresti consumare con le candele accese, un sottofondo di musiche natalizie, l’albero di natale luccicante ed in perfetta armonia invece è un passa, passa di vivande, grida di bambini viziati e di persone grandi ineducate.
Infine ci sono i regali. Quelli che, nella tradizione, dovrebbero spuntare sotto l’albero la mattina del 25 dicembre e che, invece, vengono aperti, puntualmente, alle otto di sera del 24 dicembre per fare stare buoni i bambini.
A casa mia è rimasto solo un bambino che fa per otto, ma poi bisogna aggiungerci un paio di adulti che non sono da meno. Manca poco all’evento e ho già gli attacchi di panico. Speriamo che almeno quest’anno ci si ricordi di farsi gli auguri. Ma ci tengo veramente così tanto poi?
Ogni anno devo sopportare quello che ti porge la mano molle e attaccaticcia. Quello che ti schiocca due baci sulle guance e mezzo chilo di saliva. Quello che ti obnubila la mente a causa di litri e litri di profumo. Quello che fa la cura dell’aglio. Per fortuna c’è quello che baceresti volentieri non solo a natale, ma anche a Santo Stefano, Capodanno, Epifania e ogni giorno che Dio ti concede, sopra e sotto il vischio, davanti, dietro e pure dentro il caminetto acceso!
Ma più di tutto, odio quelle che per non baciarti la guancia dirigono la bocca, piena di rossetto bordeaux, sul colletto della camicia. In questo caso bisogna essere pronti e abbassarsi di qualche centimetro inarcando indietro la schiena. Sembra un complicato esercizio ginnico, ma non lo é. Bisogna, però, essere veloci e coordinare bene i movimenti. Sennò si rischia che il muso venga spalmato sull’omero, come una spilla o, peggio ancora, in pieno petto, rischiando l’effetto Sacro Cuore di Gesù.
Per fortuna sono cresciuta, perché quando ero bambina, un mio parente mi torturava mordicchiandomi le guance. Che male …. E che schifo … soprattutto. Bleah! Questi sono seri traumi. Mica da scherzarci su. E poi dicono che sono scostante. Provate a passare decenni in balìa di gente del genere e poi voglio proprio vedere se avrete ancora voglia di un seppur minimo approccio fisico con la parentela.

Commenti

  1. http://latendadiminouche.blogspot.com/30 dicembre 2010 alle ore 16:42

    Toc Toc … è permesso? Se si può entro in punta di piedi e in silenzio … Per prima cosa mi presento, mi chiamo Minouche e tu mi conosci. Vediamo … un indizio per farmi individuare senza che altri possa capire chi sono … ecco, ci sono : qualcuno della mia famiglia, a proposito di una vasca da bagno, ha detto a tuo marito qualcosa del tipo : “scusi, sa, LO SO CHE SONO PIGNOLO , ma che vuole farci … io lavoro di livella e certi difetti li noto subito”… proprio io …
    E si che di norma, almeno credo, il bello di un blog dovrebbe esser il fatto di restare nell’anonimato, ma dato che io so chi sei, era giusto metterti nella mia stessa condizione, no? Anche perché , per quel poco che posso aver intuito di te, senza presunzione, mi permetto di sentirmi sicura che custodirai il segreto della mia identità – come io della tua - . Detto questo, ti faccio solo un breve saluto e se ti farà piacere verrò a visitare il tuo spazio “laggiù”…

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