Un abbraccio in tazza


E' proprio vero: Un tè é un abbraccio in tazza. L'unica cosa che mi consola la sera quando arrivo di malumore a casa. La bevanda che mi riscalda il corpo e l'anima se fa freddo o mi disseta in estate. English breakfast. Il mio preferito. Forte, con una fetta sottile di limone non troppo acerbo e solo due zollette (zollette, non cucchiaini) di zucchero.
Continuo a sognare la mia sala da tè. Mi incanto di fronte ad una teiera di fine porcellana decorata. Sogno continuamente scaffali pieni di libri, tavolini in ferro lavorato, morbidi cuscini e lampade Tiffany. Luci soffuse, mai accecanti o fredde. E poi sogno torte di mele e biscottini vari, cioccolatini, pani speziati e rose tea nei vasi. Strano, i miei fiori preferiti portano il nome della mia bevanda preferita. Appunto, sogno.
Da sveglia non ci sono rose ad allietarmi la giornata e non dirò che mi toccano solo le spine, sarebbe troppo banale, eppur l'ho detto!
Nella mia sala da tè non entreranno, però, quelli che tengono la polo con il colletto alzato, quelli che buttano le cartacce in giro, quelli che sputano in strada come niente fosse, quelli che parlano a voce troppo alta. Non saranno ammessi coloro che recitano la parte dei sapientoni, quelli che strombazzano per le strade, quelli che buttano l'acqua sporca dai balconi, quelli che dicono sempre :"Mi hai capito?" come se gli altri fosse stupidi. Non saranno ben accette le scarpe con i plateau con triplo strato o quelli che con i sandali mettono un piede sopra l'altro lasciando penzolare la scarpa. Non entreranno le persone che portanbo i pinocchietti indossati assieme a camice con le maniche lunghe o gli uomini con i pantaloni ruggine o arancioni, non chiedetemi perché: li detesto.

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