Che suono ha la noia?
Ricetta
per un delizioso venerdì sera:
Prendete
una settimana lavorativa pesante, aggiungeteci un paio d’ore di straordinario
al giorno e condite con una lavata di capo dal superiore, tramite telefono. Non
diretta proprio a voi, anche ai colleghi, solo che ad ascoltare ci siete
PROPRIO VOI. Il piatto è buono e decidete di fare il bis. Due belle strigliate.
Siccome non è educato parlare a bocca piena, rimanete ad ascoltare finché colui
che sta più in alto di voi, non finisce di sbraitare, per rendersi più
importante, più di polso, più capo, davanti a chi sta più in alto di lui.
Posate la cornetta del telefono, respirate due o tre volte, prendendo aria dal
naso ed espirate dalla bocca e lasciatevi tranquillamente macerare dentro la
solita melma dell’ufficio.
In
che stato tornerete a casa? Qui dipende molto dal carattere, dallo stato
socio-economico, dal numero dei componenti del vostro nucleo familiare, dalla
casa dove tornerete, dai programmi che avete per la serata e, se avete i
fondelli in ottimo stato, dalla possibilità che all’orizzonte si profili un
taglio radicale con tutto.
E’
difficile spiegare quanto tutto mi sia venuto a noia. Questo è l’unico
sentimento che riesco a provare da un po’ di tempo a questa parte. Provo noia
per i discorsi insensati che ascolto, per le ingiustizie che vedo e che vivo,
noia per le disparità di trattamento, noia per le piaggerie alle quali assisto,
noia per le manifestazioni cafone di gran parte del genere umano, noia per le
corse ad arraffare quanto e più si può, noia per i paraculi, noia per chi non
paga mai le proprie colpe, noia per le coscienze assopite, noia per chi non
riesce a farsi un esame di coscienza, noia per chi vive solo per aperitivi,
auto, moto, belle ragazze, bei ragazzi e vestiti costosi, noia per chi
sbandiera la sudata laurea ed è stato mantenuto per decenni da mamma e papà,
noia per chi giustifica la cafonaggine con l a mancanza di studi, quando questa
è scritta nel DNA, noia per questo sole cocente e questa afa persistente, noia
per i rombi dei motorini truccati e le grida di richiamo di quindicenni idioti,
noia per tutti questi edifici multipiano in costruzione, senza un giardino, uno
spazio verde, un albero o una semplice piantina da appartamento, noia per la
polvere persistente che mi riempie casa e per i buchi dei tarli nel parquet,
noia per gli eventi culturali che nascondono abissi di mancanza di creatività,
noia per la falsità, nel volere dipingere qualcuno come speciale quando invece
non solo non lo è , ma vale meno di zero, noia per chi sa solo alzare le
spalle, noia per il paesaggio che vedo dalla mia finestra per undici ore al
giorno, noia per le solite azioni che compio, per le solite cose che mangio,
noia per ogni recita che mi tocca fare e per ogni sorriso che mi tocca fingere.
Pensavo
che l’odio fosse l’ultimo dei sentimenti. Ora ho capito che dopo la rabbia, il
senso di impotenza e l’odio, ci rimane solo la noia.
la noia ha il suono delle vuote ore passate in compagnia di noi stessi..
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