Questione di Forme

Sono una maniaca. Lo ammetto, in palestra mi diverto a guardare i culetti di tutti i Marcantonio che la frequentano. Ma c'é di più. Ammiro anche i sederini delle ragazze. Non faccio distinzione di sesso o età. L'importante é che siano sodi, tondi e ben fatti. Mi diverto a verderli saltellare durante la corsa o manifestarsi in tutta la loro perfezione durante le flessioni. Mi verrebbe voglia di prenderli a pizzicotti. Di metterci un dito sopra che chissà, magari rimbalza. Non c'é niente di sessuale in questo. Ammiro quello che vorrei io. Un sederino perfetto. Il sedere é la mia croce. Il mio lo odio. Da piccola ero secca, secca da fare spavento. Durante l'adolescenza sono rimasta secca, ma il culetto ha iniziato a vivere di vita propria, a ribellarsi, andare a destra e a manca, assumere forme inaspettate. Un cruccio che ho ancora adesso. Un ammasso che non vuole scollarsi di dosso. Ecco perché mi diverto a guardare i sederi altrui. Un passatempo innocuo. Come guardare i gioielli in vetrina e non poterli comprare, come desiderare una fuoriserie e non poterla avere. Non é nemmeno più strambo di desiderare capelli lisci e setosi ed averli crespi e dritti come una scopa vecchia. Oppure volere gli occhi azzurri o verdi. Nessuno si stupisce se qualcuno ammira dei begli occhi o dei bei capelli.
Confesso che in palestra non ci vado per stare meglio o scaricare la tensione. Ci vado con l'illusione di vedere, un giorno, che il mio sedere decida di prendere una forma dignitosa. Peccato che sto raggiungendo quell'età nella quale anche i sederini più belli decidono di ribellarsi alla perfezione. Così sto cercando di convincermi che non esiste una forma, ma le forme. E non é detto che quella che va per la maggiore sia necessariamente la migliore. Cerco di convincermi, ma lo so che é causa persa.

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