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Non parlarmi. Non ti sento.
Perché la gente mi inonda di parole? Perché sente tutta questa voglia di raccontare o di raccontarsi. Perché devo stare a sentire? Perché mi devo dimostrare interessata e partecipe? Sinceramente non mi importa dell’ultima storia d’amore tormentata di Numero1. Non mi interessa della dieta di Numero 2. Proprio non mi riguarda l’ultimo acquisto tecnologico di Numero3. Non mi sento partecipe dell’evento che capita una sola volta nella vita di Numero4. Meno che meno dell’ultima ecografia del futuro pargolo di Numero5. Se Numero1, Numero2, Numero3, Numero4 e Numero5  se la raccontassero fra di loro io, finalmente, potrei stare in pace. Di questo genere umano non me ne importa nulla. E’ come stare a fissare il vuoto. O peggio. Se fisso il vuoto posso al contempo pensare. Loro mi costringono a prestare ascolto. Fosse solo per gentilezza.
Ma il mio destino, purtroppo, è non riuscire a sfuggire al genere umano. Per quanto mi affanni non ci sono ancora riuscita. Così, mi ritrovo accerchiata da tante persone e più sono tante , maggiore è il senso di smarrimento e di solitudine. Gli anni passano, ma mi sento ancora un pesce fuor d’acqua. 

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