Di malattie o guarigioni

Non tutte le ciambelle riescono con il buco. Ma che vorrà mai dire questo proverbio. Se verso l'impasto in una teglia da ciambella, il buco ci viene. Forse dovrebbero pubblicare la versione riveduta e corretta. Se si vuole il buco nella ciambella, versate l'impasto nell'apposita teglia. O in soldoni: se volete che le cose riescano cercate di farle con tutti i crismi. In questo modo avrebbe più significato ed assumerebbe una valenza diversa. Meno da compatimento e più da ammonimento. Vabbè, oggi blatero. Colpa del mio mal di testa che sembra abbia deciso di non darmi tregua, salvo un paio d'ore, dalle sei alle otto di sera e poi ....zac! Riprende. Peggio di prima.
C'è qualcosa che non va. Non sono più io. Famosa per il mio rigore da essere chiamata La Svizzera. Ora sto diventando più meridionale. Mi sto adeguando alla mia terra natìa? Intanto inizio a delegare. Cosa che non avrei mai pensato di fare. Procrastino, prolungo, rimando tutto quanto. Dal lavoro, alle faccende, ai miei ex-amatissimi hobbies, alla mia stessa vita sociale. Mi invento mille scuse e finisco per crederci. Sono buona e conciliante con me stessa. Roba da pazzi. Proprio io che non me ne lasciavo passare una. Godevo nell'auto-infliggermi punizioni se trasgredivo. Adesso sto diventando come quelle mamme o quei genitori che viziano e straviziano i figli, già maleducati di suo, fino a farli diventare dei pessimi adulti. Devo cambiare immediatamente rotta.
Il bello é che vivo con una persona che é più svizzera di me. Questo significa che ogni giorno mi specchio nella costanza, nella caparbietà, nella forza d'animo di questo essere che prima mi era gemello e adesso mi sembra alieno. Anzi, mi arrabbio pure. Perché rivedo me stessa, ma non riesco più a ritrovarmi in questa condotta. Prima mi illudevo. Dicevo a me stessa che si trattava solo di stanchezza. Ma non é vero. Sto diventando apatica, oziosa, molle. Io ho sempre odiato i mollaccioni. Quegli esseri mogi, mogi, che tirano un passo e dopo venti minuti l'altro. Quelli che camminano per i corridoi o per le scale, posati proprio al centro e non ti lasciano passare. Quelli che se hanno un appuntamento alle otto si devono alzare alle sei, ma finiscono con l'arrivare alle dieci.
E non ho mai sofferto quelli che si sfogano con il cibo. Dio che schifo! E adesso? Adesso mi ritrovo ad infilare un cucchiaino dopo l'altro nella crema di nocciole. A impastare muffins che mangio pure. A ingozzarmi di gelato o di pizzette. Proprio io che se mangiavo una sola oliva stavo male per giorni.
Devo prendere provvedimenti. Lo so. Devo svegliare la svizzera che dorme dentro me. E se fosse morta? A questo non avevo pensato. Se fossi cambiata improvvisamente e trasformata in uno di quegli esseri che ho sempre pacatamente odiato?
Intanto oggi il mio comfort food non mi é stato di conforto. Ho pensato: "E' il tempo. Comincia a fare caldo". Ma non sento caldo. Mi sono detta :"Sono le mele. Troppo mature". Ma non é colpa delle mele. Mi sono ripetuta: "Sto male. Non ho voglia di mangiare". Ma non é vero. Perché ho fatto fuori un maxi pacco di patatine, con la scusa che il sale alza la pressione.
Forse sto cambiando veramente. Forse, domani mi alzerò e scoprirò che amo l'estate e il caldo. Che mi piace la cipolla. Che amo stare fra la gente e mi diverto nelle feste di paese. Mi troverò ad essere un tipo da compagnia. Alleverò gechi. Indosserò lunghi abiti con motivi floreali. Organizzerò manifestazioni contro le ingiustizie sociali. Mi farò un tatuaggio che rapprensenti un simbolo indiano. Ascolterò le canzoni di Fossati e non mi saliranno i nervi. Guarderò i film western e la partite di calcio alla TV. Leggerò i best-sellers che fino ad oggi mi hanno fatto storcere il naso. Seguirò i film a puntate che narrano la storia di eroi nostrani, di misteri irrisolti, di stragi mai chiarite e non mi addormenterò sul divano. Smetterò di essere aliena.
Forse non mi sto trasformando. Sto solo guarendo. Ma se così fosse, allora perché tutto questo mi fa paura?

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