La seconda domenica di Maggio

Pubblicità, articoli su riviste, post sui blog, dediche radiofoniche, tutto incentrato sulla festa della mamma. Una specie di San Valentino per madri e figli. La dedica più bella l’ho letta in un blog di cucina. Era sincera e sentita e confermava la mia tesi: per stare bene con sé stessi ci vuole un pedigree di tutto rispetto.

Domenica dovrei ringraziare mia mamma. Mi chiedo per cosa. A parte il “volemose bene” cosa mi ha insegnato? Niente. Ha solo saputo trasmettere ai figli le sue paure, i suoi timori, il suo pessimismo e una pesante dose di vittimismo che, credo, aver ereditato più di mia sorella. Non pensavo fosse così fino a quando mi sono chiesta perché tutti dovrebbero avercela con me? Perché il mondo deve essermi necessariamente contro? Questo sembra un atteggiamento tipico da egocentrica. Di chi pensa di stare al centro e tutta la galassia che gira intorno. E, infatti, lo é. Se penso che tutto mi remi contro è perché da piccola mi sono sempre sentita dire: non siamo nati per …….

Mia mamma mi ha sempre insegnato le cose volgendole al negativo. Non ha mai saputo cogliere gli aspetti positivi della vita. E’ come se, bruciata a sua volta, non volesse che ci bruciassimo noi e per impedircelo non ha fatto altro che mettere paletti, anzi no, interi recinti di filo spinato. Se adesso avessi un figlio che ha il sogno di volare, non gli prospetterei una lunga degenza in ospedale con le ossa rotte. Gli aprirei la finestra e lo inciterei a spiccare il volo. Se poi rovina in terra e si sbuccia un ginocchio, se è di natura arrendevole potrà sempre dire di averci provato, se è un battagliero studierà altri mezzi per mantenere la quota.

Lo so che il paragone del volo e la spinta dalla finestra è a dir poco fuori misura, ma penso di aver espresso bene il concetto. Non è coprendomi di strati di vestiti che mi è stato impedito di prendere freddo. Perché quei vestiti in eccesso li ho sempre tolti, una volta arrivata a scuola.Non è seppellendomi di piumoni e coperte che mi sono difesa dal gelo della notte. Perché il gelo lo avevo nel cuore e nessuno mai ha capito. Né classificando i buoni e i cattivi che mi sono messa al riparo da chi aveva brutte intenzioni. Ho solo imparato che il voler proteggere ad oltranza fa più male di qualche esperienza negativa. Non si può difendere qualcuno costringendolo nel proprio orto perché l’orizzonte non si può nascondere e presto o tardi si cercherà di sconfinare. E, se a sconfinare è il cuore, non c’è più modo di ricomporre i cocci.

C’è che sono stanca delle lamentele fini a sé stesse. E mi convinco sempre più che il sistema riproduttivo debba essere dato solo a chi è capace di fare il genitore altrimenti è meglio che arrivi un pestilenza e ci renda tutti quanti sterili.

Commenti

  1. Ciao Lighea,sono daccordo con te sull'ultima parte,anche se ti sembrerà strano perchè sono mamma di un ragazzo di 26 anni,e senza false ipocrisie ti dò ragione, per essere genitori bisognerebbe esserne prima consapevoli e poi capaci,e purtoppo vedo troppi genitori che, nè sono consapevoli di esserlo, nè sono capaci di fare i genitori, vuoi perchè si pensa che essergli amici ed imitare modi e atteggiamenti solo loro, ti renda "ganzo" ai loro occhi, vuoi perchè troppi semplicemente se ne fregano regalando ai mass midia e falsi opinionisti, argomenti a iosa per discuterne e fornire pazzesche opinioni e discutibili talk!!
    Io non saprei dirti come ho gestito la mia maternità e la crescita di mio figlio,guardandolo oggi credo bene,parliamo,c'incazziamo,e facciamo pace,ho cercato da mamma separata,d'insegnarli solo 3 principi al quale non transigo:l'onestà,la sincerità,il rispetto ,facendogli capire che in ogni momento della sua vita gli sarei stata accanto,bello,brutto,inverosimile, e che tutto della sua vita sarebbe stato esclusivo di una sua scelta,che mai si sarebbe dovuto far condizionare da me,suo padre o conoscenti,che una volta messo in moto il cervello prima di scegliere ed agire,sarebbe stata la cosa migliore per lui.
    Mi sono beccata insulti dalla gente ,occhiate malevole,ma sono andata avanti,per lui,con queste idee ed oggi mi ritengo fortunata perchè ogni volta che lo guardo negli occhi vedo uno sguardo sicuro e pulito,quello che volevo.
    Credo,se mi permetti, che in te ci sia solo voglia di vita,di capire,di esprimere tutta la rabbia inconscia, e di non vedere il bello che il tuo cuore esprime con quello che scrivi,e se l'incazzarti con quello che tua madre non ti ha dato come avresti voluto,ben venga se equivale al rispetto per un figlio che un domani avrai.
    Ciao,
    Silvia

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