Sfoghi

Mobbasta! Un'altra serata a parlare degli sfortunati precari della scuola e mi strappo le vene a morsi. Ma la vieni a fare a me la filippica? Proprio a me? Nove ore filate ficcata in questo sgabuzzino, otto ore piene di telefonate inutili e frustranti. Lo stesso stipendio di dieci anni fa. Una possibilità, quasi certezza, che prima o poi qui smontino baracche e burattini. Quindici giorni di ferie all'anno. Sballottolata a destra e a manca in stupidi viaggi di lavoro, con aerei low-low-low cost in orari improponibili o in auto in affitto immatricolate nell'età della pietra. Tu e il tuo bel doppio mento, il tuo pancino prominente, i tuoi lunghi pomeriggi nei quali potresti conquistare il mondo, ma te ne stai a piangerci sopra, osi parlare a me delle tue pseudo malattie professionali da precario che entra in paranoia perché adesso arriva l'estate e ti licenzieranno? E ti viene la gastrite, l'eczema nervoso, il tallone d'Achille??? Ma cosa vuoi? L'hai scelto tu di fare il precario. Devo ricordarti quale altra alternativa avevi? Allora chiudi quella boccaccia. Adesso basta. Basta sul serio!
E quell'altra pazza? "Noooo. Io il sabato torno stremata. Tutti questi ragazzi costretti in una stanza. Con questo odore di ormoni impazziti che scappano da una parte all'altra della stanza... Torno a casa distrutta. Mi devo sdraiare al buio. Per fortuna che arriva l'estate. Oh Nooooo quest'anno sono di esami. Mannaggia alla scuola ed a quel ministro del cavolo. Se non avessero fatto taglia di qua e di là, me ne potrei stare tranquilla a scialarmela fra cinquecento gocce di novalgina super fast, venticinque compresse anti-tutto e ogni tanto qualche bagno in piscina".
Ma che... capitano tutti a me?

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