Paure pre-compleanni, gran caldo e convivenze serene.

Voltare pagina. Riesco a farlo solo con i libri.
Cambiare prospettiva. Non guardo mai l'insieme. Mi soffermo solo su alcuni dettagli.
Guardare sempre avanti. Non vedo un bel panorama.
Ripetere a sè stessi: Ce la posso fare. Non mi convinco. Sono cocciuta.
Cercare il silenzio. E come se vivo in una casa che sta sull'incrocio di due strade?
Intanto sono sopravvissuta a Caronte e sto convivendo senza ferocia con Minosse. Mi sono arresa al caldo. Tanto c'era ben poco da fare. E poi, sinceramente, povero anticiclone, si sentirà confuso! Non é bello non essere certi del proprio nome. Potrebbe andare in crisi di identià. E poi che diamine! Nomi orribili. Caronte? Minosse? e perché non Teseo, Minotauro, Giampippo, Eustachio? 
E basta con i notiziari in TV ed i loro consigli. Non uscite durante gli orari di punta, recatevi nei posti dove c'é l'aria condizionata. Bevete tanta acqua. Ma io bevo e ri-bevo. Ho così tanta acqua in pancia che la si potrebbe confondere per una piscina coperta. E mangio chili di ghiaccioli. Uno dopo l'altro. Fino al punto che mi si intorpidisce la lingua e parlo come una scema.
Quattro chili e due etti persi. Guadagnati almeno venti gradi centigradi. E' la legge della compensazione.
Io continuo a detestarlo il caldo, però. E' che lo detesto in modo più civile. Certo ho due caviglie che sembrano zampette di maiale. Ho le occhiaie perché dormo poco e male. Ho lo stomaco sottosopra perché non digerisco nulla che non siano mele cotte e per la prima volta in vita mia, sono riuscita a sudare facendo le goccioline.
La settimana sta per finire. Non ho proprio voglia che arrivi lunedì. In fondo, un compleanno é solo un compleanno. E non é detto che il nostro calendario sia quello giusto. Probabilmente se fossi nata in Cina o fossi una guerriera Maya non starei a contorcermi dal dolore per questa storia del compleanno. Questo, poi, passerà in ufficio.Tra telefonate e computer. Colleghi e capi settore. Fra pranzi consumati alla scrivania e qualche telefonata di auguri. E io dovrò dire grazie. Grazie per esservi ricordati di me. Sono io che vorrei dimenticare me stessa o almeno la mia data di nascita. 
Sono decisamente una signora di mezza età vanesia. Che me ne importa di un anno in più. Di rughe in più. Della decadenza fisica e mentale? Non so mentire. Me ne importa. E molto. Diventerò anche io come quelle signore che si travestono da ragazzine? Mio Dio no! Se lo faccio vi autorizzo a sopprimermi.

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