Un tranquillo week end di fortuna

Ok, ok. Non va bene lamentarsi sempre. Non si può passare tutto il tempo a piangersi addosso e gridare ai quattro venti quanto si é sfortunati. E' vero quello che ho letto da qualche parte: chi pensa che é sempre sfortunato, ha la fortuna di pensare di essere così importante che la sfortuna opera solo per lui. Ma é altrettanto vero che " la sfortuna é la fortuna che non manca mai".

Va bene pure che sono stremata, arcistanca, fiacca, indolenzita. Però tutto queste conseguenze dovevano essere a fin di bene. Ho rifatto parzialmente il tetto. Rifatto é una parolona. Abbiamo messo pezze. Abbiamo tappato buchi e ricucito strappi murari. Un salasso. Nel momento sbagliato, ma ci voleva. Che ci vogliamo fare?

Però, c'é sempre un però, si rompe la prima auto. Pazienza. Cose che possono capitare. Sì, anche due volte. Visto che si é rotta pure la mia Caterina. E che sarà mai? Boh. Aspettiamo l'esito che si presuppone sia qualcosa da riparare, ma che non é a buon mercato.

Oggi mi metto di impegno e fra polvere, stracci e scope, carico la lavatrice. Volevi che andasse tutto bene? Che potessi finire prima del previsto? Eh no cara mia! Stai iniziando a rilassarti. Non va bene. E infatti si é rotta la lavatrice. Fosse per quello. Si é rotta dopo trenta minuti di onorato lavaggio. Zac. Ha emesso un suono strambo ed ha cessato di vivere. Ho seguito tutte le raccomandazioni del caso. Ma il display mostrava sempre e solo FA. E non é una nota musicale. No. Ho provato tutto quello che consigliava il libretto delle istruzioni alla voce Guasti. L'ho pure inclinata in avanti, carica d'acqua com'era, per permetterle di far defluire l'acqua. Col cavolo. Me la sono pure piantata su un piede e mi sono schiacciata una mano.

Adesso come la mettiamo?