Partenze

Milano;patria della moda e dell’eleganza a tutto tondo. Milano: dove anche le donne brutte sono belle e stilose. Milano: dove pure il pigiama sembra un frac e la camicia da notte un abito da sera. Milano: dove la gente sta in fila è puntuale e non fa mai caciara. Milano: dove tutto funziona (e bene) e scorre veloce e senza intoppi. Milano: forse l’unica città italiana nella quale mi andrebbe bene vivere e che mi ospiterà per una settimana. Proprio me. La rappresentazione vivente dell’ozio in fatto di moda. Proprio me che mi trucco solo con il mascara. Me con i capelli sempre arruffati. Me dal colorito pallido tendente al giallo paglierino. Me che indosso solo anonimi pantaloni e scarpe basse. Me che uso una sola borsa a stagione. Me che amo gli accessori, ma non li indosso mai. Me che proprio non faccio vita mondana. Insomma: proprio me che incarno l’esatto contrario della donna fascinosa milanese. Una settimana lontana da qui. Per lavoro, lo so, ma sempre lontana da qui. Finalmente una boccata d’aria. Una vacanza da questa città che rimane bella (de gustibus) solo in cartolina. Viverla, credetemi, è tutta un’altra storia.
Milano e le passerelle di moda. Milano e le grandi multinazionali. Milano e gli uffici puliti e organizzati. Milano e le segretarie alla reception sempre perfette. Milano e la metropolitana. Milano e gli aperitivi prima di cena. Milano efficientissima.
Io a Milano. In compagnia di colleghi e capo supremo. Colleghi simpatici e colleghi da vuoto a perdere. Io e le chiacchiere dovute. Io e i miei silenzi dovuti perché se aprissi bocca sarebbero fuochi d’artificio. Io e il mio sentirmi fuori contesto. Io e la mia età fuori posto. Io e la mia fissa per i paragoni. Io che a furia di paragonarmi perdo sempre. Io e le mie fisse sui difetti. Io che non sorrido perché non mi va, ma pure perché quando sorrido mi vedo brutta. Io e il mio terrore dei giudizi altrui.
Io e la mia voglia di piantare radici in altre città. Io e il mio chiodo fisso nel trovare il modo di vivere delle proprie passioni. Io alla ricerca delle mie passioni che sono andate perse. Io ed il mio salvadanaio da riempire. Io e le decisioni da prendere. Io e il mio disamore per questa vita presente. Io e una tronchesi maxi per tranciare definitivamente i fili del passato.
Non ho voglia di fare le valige. Non ho voglia di partire.  Non ho voglia di condividere. Non ho voglia di lavorare. Non ho voglia di alzarmi la mattina e cercare di darmi una presenza decente. Non ho voglia di indossare i tacchi alti. Non ho voglia di fingere di credere in quello che dico. Allo stesso tempo non vedo l’ora di partire. Non vedo l’ora di allontanarmi dalle beghe quotidiane. Di guardare le nuvole dal finestrino dell’aereo. Di lavorare senza stare dietro ad una scrivania e in mezzo al caos e alle grida della collega isterica. Di chiamare la sera al telefono la persona a me cara e sentire che mi manca. Di realizzare che il sentimento c’è sempre, anche quando è seppellito dalle beghe quotidiane.

Commenti

  1. io che nn vado a Milano da 8 mesi ché ormai chi può scappa (anche) da quel posto...


    Alles Paletti

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