2013

Che io sia sempre fuori dagli schemi é un dato di fatto. Così, tanto per non smentirmi ho deciso di passare una viglia di Capodanno facendo il turno 13:00 pm/ 12 am in ospedale. Uno spasso. Ci sono due che si lamentano come animali al macello e i loro lamenti si intervallano così che non c'é mai un minuto di pace. La caposala che ho beccato io é peggio di Hitler, se sbagli una mossa sei morto. Chi assiste gli altri malati sembra essere scomparso. Inghiottito dal corridoio o dalla noia che qui vince su tutto. Mia mamma dorme e sta pure russando. Ogni tanto si sveglia, vaneggia, confonde realtà e immaginazione, ciò che é con  quel che vorrebbe che fosse, si deterge forsennatamente il viso, strappa tutto quello che é strappabile, mi sbaciucchia le mani e ritorna a dormire. 
Infermieri e medico di guardia sono in stanza a mangiare e festeggiare, cercano di darsi un contegno, ma li sento sghignazzare e progettare vacanze e fine settimana.
Sono le dieci e trenta. Mancano almeno altre tredici ore alla fine del mio turno e io agogno il mio divano, la mia morbida coperta, il fuoco del camino e un massaggio ai piedi. Pagherei per un massaggio ai piedi.
Non ci penso nemmeno che é sera di viglia. Io le amo le vigilie. Di qualunque tipo. In sottofondo ascolto la TV del vicino di stanza, le solite trasmissioni da fine anno con la solita canzone di Lucio Dalla. Tutti in attesa di questo benedettissimo anno che verrà.
Che ci avrà mai questo anno nuovo di diverso rispetto ai precedenti? Io mi auguro solo di tornare presto alla mia quotidianità. Al mio orario continuato, alle beghe lavorative, al telefilm del cuore durante cena, alla lavastoviglie da caricare, alla TV a letto e alla termocoperta accesa, ai piedi da riscaldare davanti al caminetto, alle docce frettolose prima di indossare il pigiama, alle torte di mele fatte con la frolla acquistata al supermercato per risparmiare tempo, ai tè fumanti, ai cappuccini bevuti al mio bar preferito. Normalità. Niente altro.
Certo ci sono i sogni. Il mio viaggio in Inghilterra, i fari bretoni da visitare, l'America da scoprire. Potendo, forse, baratterei tutto quanto per realizzarli questi sogni.
Agli altri auguro la stessa cosa, la stessa normalità che, secondo l'esperienza di questi ultimi giorni, secondo me rimane la cosa più importante. Ogni tanto serve deviare, dipende dove e come.
A chi non ho mai amato o non amo più, non auguro né bene, né male, ma solo indifferenza.
E' una vigilia stramba, in un luogo strambo in una situazione più stramba ancora. Non penso che il nuovo anno sarà migliore, basta valutare come si sta concludendo il presente. Bastassero solo un botto, un brindisi o un augurio a cambiare le cose. 
Bastasse soltanto la voglia di cambiarle queste benedette cose.
Ed io cosa voglio?
Voglio vivere altrove. Voglio la mia casetta di legno, il giardino sul retro, il prato all'inglese, il portico e tante rose bianche e gialle. Voglio che non faccia mai tanto caldo. Voglio la pioggerellina inglese, così leggera e dolce che nemmeno la senti addosso e che profuma di bosco. Voglio risentire l'odore della pioggerellina inglese. Voglio vivere in un piccolo paese di pescatori, voglio passeggiare in riva al mare, voglio una finestra dietro al letto e una davanti al lavello che si affacci sul giardino, voglio bere ogni giorno il tè delle cinque, voglio più tempo.
Quanto manca a mezzanotte? Un'ora. Sono qui da ben undici ore. Non faccio che scandire il tempo. La batteria é quasi scarica. Allora mi affretto ad augurare un Buon Anno Nuovo. A tutti tranne a chi stasera starà indossando quel vestito di sartoria, comprato giusto ieri fra i salamelecchi dei commessi. Spero proprio che le si strappi, le si macchi, le stia stretto, mostri tutti i difetti del sua misera e incurvata statura, si bruci grazie ad un mozzicone di sigaretta, che inghiotta lei stessa la sigaretta, accesa. Che prenda fuoco e si infiammi e piroetti giù dalle scale togliendosi definitivamente di mezzo.
Vorrei essere buona, ma quando ci vuole....

Commenti

  1. io sono stato ad un passo dal fermarmi in Irlanda... un tempo (non?) lontano. Ma inutile ripensarci... è andata. Non è poi così difficile bisogna vedere quanti legami ti trattengono..

    Alles Paletti

    PS: auguri per tua mamma

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