Piacevoli attese


Oggi arriva. Lo aspetto da una settimana. Non ho ancora avuto tempo di fargli spazio in casa. Credo sarà un problema, ma non potevo dirgli di no. So che una volta finito tutto tornerò a fargli spazio in casa. Perché così sono felice. O quasi. La sua presenza mi richiederà del tempo da dedicargli. Mi richiederà un po’ più di buona volontà. E so che farò tutto quanto necessario. Perché  il solo pensiero che tutto vada in rovina mi fa piangere il cuore.



Oggi arriva il mio pacco formato maxi. E dentro c’è quello che mi serve per portare un po’ di Cornovaglia in questa isola arida e assolata. Almeno da un punto di vista alimentare! Sì, lo so che la cucina nostrana è buona e sana, ma a volte si può avere voglia di qualcos’altro. Per esempio di fagioli  e pane in cassetta per un’english breakfast a mezzogiorno. Oppure di cookies con clotted cream e scaglie di cioccolato. Di un estratto di vaniglia che non ha niente a che vedere con le fialette di qui. Di lievito per dolci da misurare con il cucchiaino.
Di farine autolievitanti per i cupcake da decorare a natale. Di sidro di mele o di pere. Di fudges ai quali, una volta scoperti, non si può più rinunciare. Di clotted cream in vasetto (mannaggia, quella del banco frigo non la spediscono fino a qui giù) e pura marmellata locale di fragole per farcire gli scones tiepidi della domenica pomeriggio. Gli scones che allieteranno i miei tè delle cinque. E il caramello salato da mangiare a cucchiaiate come la nutella.


A chi crede che rifiuti ogni singola elemento della mia città dico subito che Domenica ho già messo il mosto a bollire, ho già pronti i cavatelli e la mandorla tostata e stasera, come una strega con il suo paiolo, mescolerò tutto quanto a fuoco lento. Ho un nuovo barattolo di miele e il riso adatto per le crispelle.


Ho altre cose. Una pianta di rose da invasare. Due poltrone nuove comprate all’Ikea, piumini e coprimipiumini per evitare la noia delle lenzuola che pendono da una parte del letto e sono in difetto dall’altra. Un nuovo asse da stiro che non traballa più. Un corso di yoga da iniziare. Le passeggiate serali in tuta e scarpe da ginnastica.

E poi c’è sempre quella folle idea che più passa il tempo e meno folle mi appare. E sono certa che un giorno la realizzerò.

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